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Terremoto politico a Taranto, dopo le dimissioni di Bitetti si riunisce il centrosinistra. Veraleaks: «È squadrismo ambientale»

Dopo le dimissioni del sindaco Bitetti, le forze della maggioranza di centrosinistra a Taranto si riuniscono per decidere anche se confermare o meno la seduta del Consiglio comunale monotematico di domani che ha all'ordine del giorno l'accordo di programma interistituzionale proposto dal governo per l'ex Ilva. Come previsto dalla legge, Bitetti ha 20 giorni di…
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Dopo le dimissioni del sindaco Bitetti, le forze della maggioranza di centrosinistra a Taranto si riuniscono per decidere anche se confermare o meno la seduta del Consiglio comunale monotematico di domani che ha all’ordine del giorno l’accordo di programma interistituzionale proposto dal governo per l’ex Ilva.

Come previsto dalla legge, Bitetti ha 20 giorni di tempo per confermare o ritirare le dimissioni.

Un appello a ripensarci arriva dal Partito democratico di Taranto, con la segretaria provinciale Anna Filippetti e il segretario cittadino Giuseppe Tursi.

Gli esponenti dem tarantini sottolineano «la gravità degli episodi di violenza verbale e fisica che si sono verificati durante un incontro pubblico con alcune associazioni ambientaliste» ed evidenziano che «il confronto democratico e la libertà di espressione sono valori fondanti della nostra comunità, ma non possono e non devono mai degenerare in aggressioni, intimidazioni o comportamenti lesivi della dignità delle persone e delle istituzioni».

Taranto, concludono Filippetti e Tursi, «ha ancora molto lavoro da fare, e ha bisogno di guide stabili e di istituzioni forti, capaci di affrontare con serietà e coesione le grandi sfide ambientali, sociali ed economiche che la attendono. Invitiamo tutti i soggetti politici, associativi e civici a un clima di rispetto e responsabilità».

Veraleaks: «È squadrismo ambientale»

«Piena solidarietà al sindaco Bitetti» arriva anche da Luciano Manna di Veraleaks che parla di «squadrismo ambientale», sottolineando che «chi non consente a una persona di parlare in un’assemblea pubblica e chi minaccia violenza può solo definirsi così. Questa gente va isolata».

Manna riferisce di aver subito egli stesso intimidazioni a margine della riunione. «Ti spacco la faccia con una testata, infame, pagliaccio, vai via da qui, non devi parlare», sono «solo alcuni degli insulti – riferisce Manna – e delle minacce che ho ricevuto ieri appena arrivato alle 17 davanti al portone di Palazzo di Città e proseguite sino a tarda serata. Le mie colpe: aver preso le difese dell’assessore Gravame che qualche giorno fa fu contestata dalle stesse persone al Palazzo della Provincia. Una di queste persone dopo aver accennato a darmi una testata mi ha sputato sulle scarpe». Per il fondatore di Veraleaks «le contestazioni avvenute ieri fuori e dentro Palazzo di Città erano ben organizzate e avevano una matrice precisa. Nei prossimi giorni mi recherò in Procura per denunciare le persone autrici delle minacce descritte. Farò i nomi di tutti quelli che sono stati violenti. Nessuno escluso».

La solidarietà al sindaco

Per il segretario generale della Fiom Cgil, Michele De Palma, «l’aggressione denunciata dal sindaco è inaccettabile».

Solidarietà arriva anche dalla Lega – con il segretario regionale, senatore Roberto Marti, il segretario provinciale Lega Taranto Luigi Laterza e il segretario cittadino Francesco Battista – che però definisce «eccessive» le dimissioni.

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