Si chiude con un video riparatore, un piatto di cozze in mano, come aveva auspicato il presidente del Taranto Vito Ladisa, l’incidente diplomatico dell’ex direttore di Telenorba Enzo Magistà che l’altro giorno ha scatenato il putiferio in città, scatenando le ire delle associazioni di mitilicoltori, del sindaco, che minacciava querela, e l’intervento degli assessori regionali Gianfranco Lopane e Donato Pentassuglia, in difesa del presidio Slow Food della cozza nera tarantina, che per la città dei Due Mari, rappresenta un simbolo di storia e tradizione locale.
Il video
Magistà ieri mattina è comparso sul balcone di casa con un piatto di cozze in mano, ha chiesto scusa al sindaco e ai mitilicoltori spiegando di non aver avuto il tempo in quel breve lasso di tempo in diretta tv a Mi manda Raitre, di spiegare meglio che è il primo seno del Mar Piccolo, quello notoriamente inquinato dove è vietato coltivare i molluschi se non in tenerissima età, cioè quando sono semi. Poi le piantagioni vengono spostate per legge. che io le mangio le cozze di Taranto.
Le mangio, certo. Guardatemi bene in faccia, guardatemi. «Mangio le cozze di Taranto, fatelo anche voi. Non sono inquinate e vengono controllate», ha detto l’ex direttore nel suo video, spiegando che, mentre si parlava di altro (il caso delle orecchiette a Bari), ha voluto fare una similitudine e in un concitato momento, estremizzando la sintesi e semplificando troppo, ha detto «le cozze di Taranto vengono allevate nel Mar Piccolo, che è inquinato con diossina».
Il chiarimento
Ieri anche il dipartimento di Prevenzione della Asl è intervenuto, spiegando che da circa 15 anni controlla sia l’inquinamento in Mar Piccolo, dove la coltivazione è vietata, sia la produzione di mitili nel secondo seno o nel Mar Grande, che è la filiera più controllata d’Italia. «Non avevo il tempo di spiegare tutto. Ho dovuto semplificare ed è molto probabile che la semplificazione possa avere indotto in errore me ma anche gli ascoltatori. Se è così vi chiedo umilmente scusa», ha detto Magistà, sorpreso dall’enorme polverone che si è sollevato dopo le sue dichiarazioni in tv.