«Hai lottato per una vita intera ad aiutare l’essere umano, e lo stesso umano ti ha fatto questo». C’è rabbia e dolore nelle parole di Arcangelo Caressa, conduttore cinofilo dell’Endas (l’Ente nazionale democratico di azione sociale e sportiva), nell’annunciare la morte del cane soccorritore Bruno, brutalmente assassinato con un wurstel con all’interno dei chiodi a Taranto.
A trovare il corpo esanime di Bruno è stato proprio il suo conduttore che racconta di non voler pubblicare le foto «di questa atrocità perché rimarreste scioccati». Poi si rivolge direttamente agli autori dell’orribile gesto: «Lo avete ucciso facendolo soffrire per ore», afferma, spiegando che la Procura e le forze di polizia sono al lavoro per cercare di individuare i responsabili.
Caressa ricorda che nella sua carriera Bruno ha riportato a casa nove dispersi e ha ottenuto diversi riconoscimenti. Tra cui quello del Comune di Taranto. In una foto, condivisa dal suo conduttore, Bruno è ritratto anche con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Ora, però, «quando un vostro parente avrà bisogno di Bruno, lui non ci sarà», conclude amaramente Caressa: «Ti voglio bene amico mio».

