Una notizia sorprendente arriva dal Mar Piccolo di Taranto: la biodiversità è in crescita, un dato che si pone in controtendenza rispetto alla tendenza globale di diminuzione della varietà biologica. Questa dinamica positiva è stata evidenziata al termine della due giorni di citizen science (14 e 18 maggio), organizzata dai ricercatori Fernando Rubino e Antonella Petrocelli del Cnr-Irsa Talassografico di Taranto, con il supporto della Casa delle Tecnologie Emergenti Calliope, nell’ambito del progetto “Pnrr National Biodiversity Future Center-Nbfc Spoke 3”. L’iniziativa ha coinvolto attivamente studenti e cittadini nella scoperta dell’ecosistema marino.
Vito Felice Uricchio, commissario governativo per le bonifiche dell’area di Taranto, ha sottolineato le «profonde connessioni tra biodiversità e bonifiche, testimoniate anche dall’importante incremento della biodiversità nel Mar Piccolo di Taranto a valle della chiusura di circa 180 scarichi abusivi». Per Uricchio, questo è un momento cruciale per il futuro del territorio tarantino, che richiede un «serio impegno collettivo sul riconoscimento del valore della biodiversità e degli ecosistemi, su un uso responsabile delle risorse naturali, sul rafforzamento e la sostenibilità di tutte le attività produttive, oltre che di una progressiva ma inesorabile riduzione della contaminazione, al fine di assicurare un ecosistema florido e resiliente ed un Mar Piccolo fucina di biodiversità, in un contesto naturale integro e rigoglioso».
Anche Rodolfo Sardone, direttore scientifico di Calliope, ha ribadito l’importanza di comprendere «l’equilibrio tra gli elementi fondamentali della natura, come il mare, e un ecosistema unico come quello di Mar Piccolo, significa riconoscere il valore profondo della biodiversità come risorsa per la salute umana». Secondo Sardone, il «vero approccio One Health non pone l’uomo al centro, ma lo integra in un sistema complesso che va tutelato con responsabilità, innovazione e visione scientifica».


