La saggezza, l’equilibrio e la serietà di una squadra, in una parola la maturità, possono transitare da diverse vie e prendere e prevedere molteplici forme. Il 5-0 del Taranto sul Foggia Incedit, dopo i novanta minuti di ieri allo stadio «Italia», è la prova che ci siano tutte le carte in regola per puntare in alto. I risultati, poi, possono dipendere da molteplici fattori, ma certamente l’organico rossoblù è stato costruito per dire la sua. Poca roba i dauni, che pure non smettono di correre, e anche sfortunati per avere visto sbattere sulla traversa una botta dalla lunga distanza nella ripresa. Se una squadra non fosse al massimo della condizione mentale e fisica, non potrebbe imporsi neppure su avversari capaci di incassare 29 gol in 13 gare, alla viglia dello scontro.
L’analisi
I rossoblù della Capitanata (stessi colori sociali del Taranto) si presentano a Massafra con la minima pretesa di ben figurare, come giustamente chiede a gran voce il tecnico foggiano rivolgendosi ai suoi ragazzi. Questo Taranto ha una sensibilità tale da apprendere ogni lezione impartita dal campionato. L’ultima giovedì scorso, quando nel turno infrasettimanale, i rossoblù hanno sconfitto 3-0 il Massafra. Partita con un risultato che stava anche stretto, eppure i primi venti minuti non erano stati semplici, anzi. I massafresi avevano sfiorato tre volte il gol, vinto quasi tutti i contrasti, conquistato le prime e le seconde palle, bloccato le linee di passaggio e chi più ne ha più ne metta. Solo al gol del vantaggio, segnato da Aguilera, la partita aveva preso la piega sperata. Ecco, per evitare tutto questo a distanza di 72 ore, il tecnico Ciro Danucci ha chiesto ai suoi ragazzi di attaccare subito, perché le sorprese sono dietro l’angolo. L’appello è giunto a destinazione e dopo tre minuti sono in doppio vantaggio. Al 40’, il risultato è già di 5-0. Nulla è mai un caso. giuseppe di cera