Il Taranto che si sbarazza dell’Atletico Acquaviva, battendolo 5-1 nell’andata della seconda fase della Coppa Italia, torna alle origini. Così decide il tecnico Ciro Danucci che, rispetto a quanto visto a Bisceglie appena cinque giorni fa, ristabilisce una linea difensiva composta da quattro elementi. Davanti a Capogna, riconfermato tra i pali al posto di De Simone, torna la difesa a quattro che da destra verso sinistra vede Hadziosmanovic, Brunetti, Konaté e Derosa. I due mediani, scelta obbligata, sono Marino ed Etchegoyen, mentre sulla trequarti il rientrante Russo è al centro di un terzetto completato da Losavio e Terrana. In avanti c’è il debutto dello spagnolo Pablo Aguilera. Pesante è l’assenza di Alessandro Di Paolantonio, uscito malconcio dalla sfida con il Bisceglie domenica scorsa. Capitan Delvino parte invece dalla panchina, facendo posto a Konaté.
Squadra aggressiva
Con queste premesse e con la voglia di un pronto riscatto, il Taranto spinge nell’immediato senza una fase di studio cuscinetto. In Losavio e Aguilera ha due motivatori importanti, forse perché sentono al doppio la partita, per essere gli ultimi arrivati. Sul giocatore iberico l’attenzione dell’Atletico Acquaviva è inizialmente maniacale. Spesso è raddoppiato, ma facendo perno sul fisico, le lunghe leve e la buona velocità, Aguilera riesce a svincolarsi dagli incontri ravvicinati con i difensori avversari. La sua necessità è di fare sfoggio di tutte le potenzialità in possesso. Bene anche Losavio, a suo agio tra le linee ospiti. Spesso parte a una trentina di metri dall’are per poi progredire e cercare di entrarvi. Stessa intenzione per Terrana che, titolare dopo diverse giornate, vorrebbe dimostrare di meritare fiducia. L’esterno corre tanto sia in fase di costruzione, sia in ripiegamento. È il Taranto, però, ad attaccare e anche tanto, per quanto i ritmi del primo tempo non siano clamorosamente alti. I rossoblú costringono l’Acquaviva, salvato da due traverse, a indietreggiare a difesa dei sedici metri.
Il festival del gol
Qualcosa va aggiustato e a inizio ripresa Vukoja e Calabria rilevano Marino e Russo. Sette minuti e si assiste al doppio vantaggio. La gara è in discesa e inizia il festival del gol. Sul finire Danucci cambia assetto all’undici in campo che ridisegna con un più classico 4-4-2.
