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Taranto calcio, l’ex Gigi Garzya: «La rinascita è appena iniziata» – L’INTERVISTA

«Ricominciare dal basso per risalire, la rinascita del Taranto è appena iniziata con una proprietà alla quale auguro di riportare gli ionici ai grandi fasti che meritano». È una delle espressioni più ricorrenti pronunciate da Gigi Garzya, che ha vestito la maglia del Taranto, seppur a fine carriera, ed è stato grande protagonista con le…
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«Ricominciare dal basso per risalire, la rinascita del Taranto è appena iniziata con una proprietà alla quale auguro di riportare gli ionici ai grandi fasti che meritano». È una delle espressioni più ricorrenti pronunciate da Gigi Garzya, che ha vestito la maglia del Taranto, seppur a fine carriera, ed è stato grande protagonista con le maglie di Lecce, Roma, Cremonese, Bari e Torino. Quasi sempre capitano, leader in campo e fuori, e uno che non le ha mai mandate a dire. Senza peli sulla lingua, l’esperto ex calciatore, oggi allenatore, ha toccato tanti temi sui progetti dello stadio “Iacovone”, sulla centralità dei tifosi, e ha dispensato consigli sull’Eccellenza, categoria rognosa dove, oltre al Taranto, ci saranno Brindisi, Canosa e Uc Bisceglie tra le principali protagoniste e sfidanti del girone unico pugliese.

Il Taranto è ripartito dal gruppo imprenditoriale Ladisa. Il popolo rossoblù può tornare a parlare di calcio dopo il fallimento. Il suo augurio alla nuova proprietà?

«Non li conosco personalmente ma sono conosciuti su tutto il territorio nazionalenel settore della ristorazione, con migliaia di dipendenti. Molte famiglie e coloro che si servono dei loro servizi conoscono la loro professionalità e serietà. Al Taranto serviva già da tempo una società solida economicamente, seria e che avesse a cuore la squadra cittadina. Non si scherza con i sentimenti dei tifosi. Penso ancora a scene dello scorso campionato dove sono scesi in campo ragazzini umiliati dagli avversari di turno. Perciò rivolgo i miei auguri al Gruppo Finlad e spero di vero cuore che possano fare la differenza e restituire la dignità ai tarantini».

Quali sono le priorità assolute per impostare un progetto vincente?

«La programmazione strutturata senza tralasciare alcun dettaglio. In primis puntare subito a un campionato ambizioso nella difficile Eccellenza per uscirne quanto prima, con l’obiettivo di tornare nei professionisti. La Taranto calcistica in Eccellenza non si può sentire, ma deve essere un motivo in più per lottare ogni partita con la fame e l’orgoglio della maglia che si indossa, come ho sempre fatto nella mia carriera di calciatore».

La nuova proprietà metterà al centro del progetto uno stadio polifunzionale e riqualificato, ma soprattutto le persone e i propri tifosi, oltre a puntare sullo sviluppo del settore giovanile e del calcio femminile.

«Ho letto molto in questi giorni e anche della domanda presentata all’amministrazione locale, che ha riscosso ampio consenso. Fa sempre piacere leggere che i club vogliano puntare sullo sviluppo del settore giovanile, interessante anche come tengano in considerazione il calcio femminile alla ribalta. Sulla questione stadio sono testimone diretto del calore che vivi sulla tua pelle quando scendi in campo. A maggior ragione, una volta completato, lo “Iacovone” può puntare a essere a tutti gli effetti uno stadio europeo, un centro per accogliere piccoli e grandi, partendo dal calcio fino ad altri eventi, come la nuova proprietà ha intenzione di lanciare».

Che tipo di Eccellenza sarà, specie con avversarie molto attrezzate?

«Meglio ricominciare dal basso e dare la possibilità di programmare il presente e il futuro per bene. Il tifoso si aspetterà subito di vincere e lo capisco, però non è mai semplice vincere in ogni categoria. Non si vince con il nome del club o le figurine dei calciatori. Però il gruppo Ladisa, che già in passato è stato nel mondo del calcio e ha centrato un record di punti in Eccellenza, sa quel che fa. In più, i tifosi, anche lontani dallo “Iacovone” causa lavori, sono sicuro seguiranno in massa la squadra. Nella stessa categoria, tra le favorite c’è il Brindisi, ma anche il Canosa che ha sfiorato la promozione lo scorso anno e ha preso giocatori di livello, e poi l’Uc Bisceglie con un nuovo ingresso in società nella dirigenza. Non me ne vogliano le altre squadre però io spero di vedere la S.S. Taranto 2025 protagonista».

Infine, un ricordo del suo Taranto?

«Ricordo con affetto e piacere il tifo rossoblù. Ho apprezzato Taranto anche da avversario, quando giocavo nel Lecce e ho sfidato gente di categoria come Paolucci. Da calciatore sono arrivato a fine carriera e i tifosi li porto nel cuore, ma la società, precedente come l’ultima, non si è comportata seriamente nei miei confronti e andai via subito. Taranto merita altre categorie».

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