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Taranto calcio, ecco come sarà il nuovo Iacovone: «Un punto di riferimento per tutto il Sud Italia»

Progetti concreti che daranno lustro alla città e al Taranto. Naturalmente, partendo dai risultati sportivi, di fatto il motore di ogni iniziativa o strada che verrà intrapresa. Visioni di e per una comunità e un club che, nel tempo, si evolveranno in meglio.

Tutto questo è presente nel piano strategico e industriale della SS Taranto, illustrato ieri pomeriggio al PalaFiom da Giuseppe Camicia, direttore generale rossoblù. Con le sue parole, il dg ha toccato le corde delle ambizioni dei tarantini pronti al salto di qualità. Prima di esporre il piano fa una doverosa premessa: «Abbiamo una serie di progetti che – afferma – hanno necessità di tempo. Non sono proposte futuristiche o fumo negli occhi, perché noi siamo determinati, sul pezzo. Lavoriamo su questo progetto 24 ore su 24 e questa stessa determinazione vorremmo vederla in campo e negli occhi dei ragazzi. A loro ho parlato anche in questi termini».

Grandi investimenti

Il tempo sarà galantuomo, ma intanto sono pronti gli investimenti della Finlad (società che ha acquisito il Taranto), che ammontano a circa 10 milioni di euro nei prossimi otto anni. Un flusso di denaro importante che non potrà non apportare evidenti benefici. Alla base, come detto, il risultato sportivo: «Vorremmo portare la squadra nel professionismo e – riprende Camicia – ci vorremmo arrivare presto, il prima possibile. Questa è una stagione particolare, perché noi siamo una start up e si possono commettere degli errori. Probabilmente ne commetteremo altri, ma il nostro obiettivo è portare il Taranto in alto».

Camicia sottolinea la vitalità di un piano che abbraccia ogni aspetto della vita quotidiana del tifoso, più un generale del cittadino: «In cantiere abbiamo tante iniziative per i tifosi e tante – prosegue – ne faremo nel corso degli anni. Ci sta mancando il risultato sportivo, che sono certo arriverà. Siamo in corsa su tutti e tre i fronti e uno lo centreremo».

Il piatto forte di questo scenario è il nuovo Iacovone: «Come sapete – prosegue – abbiamo manifestato il nostro interesse per la gestione dello stadio. Una gestione che permettere alla città la possibilità di viverlo sette giorni su sette, trasformandolo in un contenitore capace di ospitare diverse tipologie di attività. Non solo partite di calcio, ma tanto altro. La nostra proposta prevede la realizzazione di un centro sportivo attorno allo stadio. Vorremmo costruire altri due campi regolamentari, un’area ludica per i bambini, aree verdi e un altro campo più piccolo». Lo «Iacovone», nella sua versione moderna, sarà un gioiello: «Lo stadio potrà ospitare eventi internazionali, della massima serie e amichevoli della Nazionale. Diventerà un punto di riferimento per tutto il Sud Italia, di cui andare orgogliosi».

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