Tre punti che fanno bene alla salute psicofisica del Taranto. I rossoblù superano 3-1 l’Ugento e restano in vetta alla classifica con un punto di vantaggio sul Bisceglie, che vince 2-1 a Gallipoli. Tanto basta, nel dopo gara, per presentarsi davanti a microfoni e taccuini con i lineamenti i rilassati.
Il tecnico Ciro Danucci è soddisfatto della vittoria, ma non nasconde le sue perplessità: «Abbiamo fatto un’ottima mezz’ora e avremmo potuto chiudere il primo tempo anche con un triplice vantaggio. Dopo – afferma – abbiamo gestito malissimo determinate situazioni. Quasi come se i ragazzi pensassero inconsciamente che la partita fosse stata ormai vinta. Le gare terminano solo quando fischia l’arbitro. Ci siamo complicati la vita da soli, la palla non girava più e gli avversari hanno preso coraggio».
Restano sul campo i tanti punti di forza della squadra: «Ci siamo difesi molto bene con una grande fase difensiva, poi il gol di Malltezi è stata una liberazione. Negli spogliatoi – prosegue Danucci – ho detto che questa partita servirà da insegnamento per evitare, in futuro, di commettere gli stessi errori. Credo che a fare la differenza sia stato un netto calo mentale, perché bisogna stare sempre concentrati dal primo all’ultimo minuto». Il successo mantiene la squadra in vetta: «Fa piacere essere primi, ma la strada è lunga e piena di insidie e dobbiamo rimboccarci le maniche».
Un pensiero a Malltezi: «Coloro che giocano meno hanno la voglia di affermarsi. Malltezi è un giocatore forte, ma sinora fatto poco rispetto alle sue qualità». E ora testa a giovedì per il ritorno di Coppa Italia a Brindisi: «Sappiamo che sarà una partita difficile e combattuta, ma ci faremo trovare pronti».
Malltezi
Malltezi fa fatica a contenere l’emozione sentita subito dopo il gol del 3-1, che ha chiuso la contesa. La rete moltiplica tutti i sentimenti e allora toglie anche la maglia: «Segnare davanti a questo pubblico è stato bellissimo. Non ho sino a questi momento trovato molto spazio e ci sta, ma io lavoro settimanalmente al massimo, anche se vengo chiamato in causa per pochi minuti».
Il gol libera il giocatore mettendo in mostra tutta la sua mercanzia tecnica e tattica: «Mi giudico sempre a fine partita: vedo quello che ho fatto di bene o sbagliato. Sono un elemento duttile, posso giocare esterno, in mezzo al campo, quinto anche se oggi il mister mi ha messo come punta. Danucci prima di entrare mi ha detto: “vai e fai del tuo meglio”, poi ci siamo abbracciati. Questo primo posto ci fa piacere, ma non cambia nulla, perché dobbiamo affrontare ogni gara nel modo giusto».
Imoh si sblocca
Dopo cinque giornate di astinenza, torna al gol Jeffery Imoh. Il centravanti ionico sale a quota 4 nella classifica dei marcatori: «Sono molto contento di avere segnato – sostiene Imoh – perché per un attaccante non è facile scendere in campo quando mancano i gol. I compagni mi sono stati vicino, dicendomi che mi avrebbero aiutato. Devo fare di più, perché ancora non sono soddisfatto delle mie 4 reti».