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Taranto calcio, Danucci carica la squadra: «Serve spirito e sacrificio, i tifosi ci daranno forza»

Alla vigilia dell’esordio in casa del Taranto contro la Polimnia, mister Ciro Danucci ha incontrato i giornalisti per fare il punto sul momento della squadra. Reduce dalla vittoria di Spinazzola, il tecnico ha sottolineato come il calendario fitto, con gare ogni tre giorni, non consenta veri miglioramenti in allenamento. «Si lavora poco, ci si limita…

Alla vigilia dell’esordio in casa del Taranto contro la Polimnia, mister Ciro Danucci ha incontrato i giornalisti per fare il punto sul momento della squadra. Reduce dalla vittoria di Spinazzola, il tecnico ha sottolineato come il calendario fitto, con gare ogni tre giorni, non consenta veri miglioramenti in allenamento. «Si lavora poco, ci si limita a rivedere gli errori e a recuperare chi è indietro di condizione. Ma sono fiducioso, i ragazzi hanno lo spirito giusto».

Proprio lo spirito è la qualità che più ha colpito Danucci in questo primo scorcio. «Siamo insieme da appena dieci giorni, non si può pretendere troppo, ma la squadra ha dimostrato di saper soffrire e restare unita. In questa categoria il bel gioco conta meno, servono sacrificio e compattezza». Le vittorie, aggiunge, hanno un peso doppio, «aiutano ad allenarsi meglio e a cementare il gruppo. Quella di Ruvo, contro un avversario di valore, ci ha dato grande fiducia».

Un tema centrale resta la tenuta fisica, ancora precaria. «Il mio dubbio era se i ragazzi avessero benzina per novanta minuti. I cambi sono stati pensati per questo, e anche domani sceglierò chi ha più condizione». Sui moduli, Danucci resta pragmatico. «Possiamo giocare sia a tre che a quattro dietro. Dipenderà da chi sta meglio».

Rispetto alla Serie D, l’allenatore nota subito la differenza nei campi e nella durezza degli interventi. «Più aggressività e meno qualità tecnica, anche a causa delle condizioni dei terreni».

Sul match di domani, primo davanti al pubblico rossoblù nello stadio di Massafra, Danucci si aspetta emozioni forti. «I tifosi ci daranno carica, ma affrontiamo una squadra organizzata e con buone individualità. Servirà entrare in campo col coltello tra i denti».

Infine, una parentesi sul valore del gruppo fuori dal campo: la benedizione di don Mimmo Bucci, vissuta da tutta la squadra, ha rafforzato lo spirito comune. «È stato un momento bello, che ci ha fatto sentire l’abbraccio della città», ha concluso il mister.

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