SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Taranto, bloccato l’arrivo della Seasalvia con petrolio per Israele: la nave è al largo di Gallipoli

«Non entrerà» nel porto di Taranto la petroliera Seasalvia che avrebbe dovuto «rifornirsi di 30mila tonnellate di greggio destinate all'aviazione militare israeliana». Lo ha annunciato l'Unione sindacale di base (Usb) al termine del presidio che si è svolto ieri sera davanti all'ingresso del porto mercantile. Alla manifestazione hanno partecipato numerose realtà sociali come movimento Taranto…
l'edicola

«Non entrerà» nel porto di Taranto la petroliera Seasalvia che avrebbe dovuto «rifornirsi di 30mila tonnellate di greggio destinate all’aviazione militare israeliana». Lo ha annunciato l’Unione sindacale di base (Usb) al termine del presidio che si è svolto ieri sera davanti all’ingresso del porto mercantile.

Alla manifestazione hanno partecipato numerose realtà sociali come movimento Taranto per la Palestina, Cobas, Giustizia per Taranto e Comitato Cittadini, Lavoratori Liberi e Pensanti.

«Fermare la nave significa fermare la logistica di guerra che alimenta il massacro del popolo palestinese», hanno dichiarato i promotori.

A informare i manifestanti dello stop, secondo quanto riferisce l’Usb, «è stato il comandante della Capitaneria di porto, comunicando l’annullamento delle autorizzazioni per l’attracco deciso dall’Eni, responsabile dell’area di ormeggio e delle operazioni di carico. Resta incerta – si aggiunge – la nuova destinazione della nave e il timore che possa completare la missione altrove».

Sarà «fondamentale mantenere alta l’attenzione a Taranto e in tutti gli snodi logistici del Paese», osserva l’Usb, richiamando «l’esempio dei portuali di Genova, Livorno e Ravenna», già mobilitati da tempo contro i traffici bellici. Un impegno che si lega allo sciopero generale del 22 settembre scorso. «Blocchiamo tutto è l’impegno che abbiamo preso. Anche Taranto ieri ha fatto la sua parte», conclude la nota.

Dopo lo stop a Taranto, la nave si trova a 24 miglia al largo di Gallipoli. La nave, che batte bandiera maltese e appartiene alla società greca Thenamaris, una volta lasciata Taranto avrebbe dovuto dirigersi ad Ashkelon, uno dei tre principali porti israeliani insieme ad Ashdod e Haifa. Ma nel porto pugliese l’unità non è stata fatta attraccare.

Un centinaio di persone, secondo fonti della Questura, hanno manifestato davanti al varco portuale più vicino alla città e poi in corteo hanno raggiunto la sede della Capitaneria di porto. Il comandante della Capitaneria, Leonardo Deri, ha parlato con i manifestanti invitandoli a sciogliere la manifestazione anche perché la nave non avrebbe più fatto scalo a Taranto.

CORRELATI

Attualità, Taranto","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[464754,461069,464847],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="1" data-start="1" data-end="3">

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!