Una famiglia della provincia di Barletta-Andria-Trani è stata salvata da un’intossicazione da monossido di carbonio, grazie al tempestivo intervento dei sanitari dell’ospedale di Martina Franca e del Centro Ospedaliero Militare di Taranto.
Padre, madre e un bambino di 9 anni sono stati sottoposti a trattamenti di ossigenoterapia iperbarica, una procedura d’emergenza che ha evitato conseguenze più gravi, come danni neurologici a lungo termine.
L’allarme è scattato nelle scorse ore, quando la famiglia è arrivata in ospedale con i sintomi dell’avvelenamento. Immediatamente, è stato attivato il servizio di medicina iperbarica dell’ospedale militare, che ha trasferito i pazienti a Taranto per le cure del caso.
«Episodi come questo sottolineano l’importanza della prevenzione – ha dichiarato il capitano di vascello Fiorenzo Fracasso, responsabile del servizio di medicina iperbarica a Taranto -. L’uso di rilevatori di monossido di carbonio, ormai obbligatori nelle strutture ricettive, dovrebbe essere diffuso anche nelle case. È un investimento minimo che può salvare vite».
Il monossido di carbonio è un gas inodore e incolore, prodotto dalla combustione incompleta di sostanze come il gas o il carbone. L’inalazione di questo gas può causare mal di testa, nausea, vertigini e, nei casi più gravi, la morte.