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Taranto, arrivano 800 milioni con il Just transition fund: presto gli avvisi pubblici

Pioggia di milioni, ben ottocento, in arrivo su Taranto col programma europeo del Just transition fund ma il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci avverte, «ok alle grandi imprese, ma solo se assicurano la decarbonizzazione e favoriscono diversificazione produttiva e occupazione locale». Produzione di idrogeno “verde”, imprese legate alla blue economy, una green belt intorno alla…

Pioggia di milioni, ben ottocento, in arrivo su Taranto col programma europeo del Just transition fund ma il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci avverte, «ok alle grandi imprese, ma solo se assicurano la decarbonizzazione e favoriscono diversificazione produttiva e occupazione locale». Produzione di idrogeno “verde”, imprese legate alla blue economy, una green belt intorno alla città e una Biennale per arte e architettura sono alcune delle misure previste dal piano di attuazione del Just transition fund approvato dalla Regione ad ottobre scorso e spedito a Roma all’Autorità nazionale di gestione che lo deve esaminare e approvare.

Il piano esecutivo

Nei giorni scorsi ad Iglesias la seduta decisiva del comitato di sorveglianza del programma “Just Transition Fund Italia 2021-2027”. La delegazione ionica guidata dal sindaco Melucci ha annunciato la chiusura del programma operativo entro i prossimi quindici giorni per poi passare alla predisposizione degli avvisi pubblici per impegnare gli oltre 800 milioni di euro. Il sindaco ha aperto al sistema delle grandi imprese che vogliano investire sul territorio. «Tutto ciò che occorrerà per soppiantare gli altiforni con i forni elettrici e sostenere le maestranze in questo processo noi lo avalleremo. Al contrario, fondi del territorio per interventi estetici o non strettamente connessi ad una radicale decarbonizzazione non potranno essere resi disponibili», ha avvertito il sindaco. «Ormai siamo in dirittura d’arrivo della prima importante fase: presto si potranno impegnare gli acconti ricevuti dall’Italia, poi bisognerà correre e confidare che la burocrazia ordinaria ci consenta di raggiungere l’obiettivo della spesa al 70% entro il 2026 e del restante 30% entro il 2029, salvo rimodulazioni centrali del programma. Più nel particolare, siamo molto contenti che la Commissione europea abbia valutato positivamente i quattro progetti presentati dal Comune di Taranto, uno per ciascuno degli assi di rigenerazione del piano strategico “Ecosistema Taranto”, quella urbana, socioeconomica, ambientale e culturale, ciascuno foriero di dare un solido contributo alle attuali tematiche occupazionali del territorio ionico».

Come cambia la città

Destinatari delle misure sono imprese, università, commissario per la bonifica e Comune, che ha già candidato quattro progetti, approvati in Giunta giorni fa, per 245 milioni complessivi. Il Comune, con quasi un terzo delle risorse ha presentato “Sea Hub”, progetto da 55 milioni di euro per riorganizzare e rilanciare in chiave sostenibile il sistema produttivo legato al mare, la “Green Belt” da 90 milioni, intervento su 230 ettari per il recupero di aree verdi, riforestazione, creazione di parchi urbani o loro riqualificazione, 40 milioni per la Biennale del Mediterraneo e 60 milioni per l’Istituto Ionico di Ricerca e Innovazione.

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