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Tensioni nel porto di Taranto, arriva la nave pro-Palestina “Ghassan Kanafani” ma torna la petroliera Seasalvia

La tensione diplomatica e sociale si riaccende nel porto di Taranto. Mentre una nave della Freedom Flotilla attracca per portare un messaggio di solidarietà, il movimento pro-Palestina denuncia il ritorno della petroliera Seasalvia, che dovrebbe caricare greggio destinato all’aviazione militare israeliana.

Questa mattina, al Molo Sant’Eligio, il movimento Taranto per la Palestina ha dato il benvenuto alla nave “Ghassan Kanafani”, battezzata con il nome del celebre intellettuale palestinese. «L’imbarcazione è giunta a Taranto come messaggera di solidarietà e resistenza», si legge in una nota del movimento, che esprime vicinanza alla «resistenza palestinese».

Contemporaneamente all’accoglienza della Flotilla, gli attivisti hanno appreso che la nave Seasalvia ha ottenuto nuovamente il permesso di attraccare al molo Eni per caricare 30mila tonnellate di greggio. Il movimento sostiene che il carburante sia «destinato a sostenere l’offensiva dell’aviazione sionista» e per questo ha annunciato un sit-in in piazza Immacolata e una nuova mobilitazione.

Il movimento Taranto per la Palestina definisce la Seasalvia come «simbolo di ciò che rifiutiamo: un’operazione che trasforma il porto in snodo di materiale e greggio destinati a edificare distruzione. Non possiamo accettare che, ancora una volta, i nostri territori vengano resi complici della guerra».

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