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Sicurezza sul lavoro: “Il destino non c’entra”, i ragazzi dell’Einaudi di Manduria vincono il concorso Inail

«Ma voi lo sapete dove stanno i caschi nei cantieri? Appesi nell’eventualità che arrivi un’ispezione». È l’amara constatazione messa in bocca al protagonista di “Il destino non c’entra”, il testo drammaturgico con cui i ragazzi dell’istituto superiore “Luigi Einaudi” di Manduria hanno vinto la decima edizione del concorso regionale “Dal palcoscenico alla realtà. @ scuola…
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«Ma voi lo sapete dove stanno i caschi nei cantieri? Appesi nell’eventualità che arrivi un’ispezione». È l’amara constatazione messa in bocca al protagonista di “Il destino non c’entra”, il testo drammaturgico con cui i ragazzi dell’istituto superiore “Luigi Einaudi” di Manduria hanno vinto la decima edizione del concorso regionale “Dal palcoscenico alla realtà. @ scuola di prevenzione”.

Il contest di sceneggiatura, suddiviso nelle categorie “cortometraggio” e “teatro”, è stato organizzato dalla direzione pugliese dell’Inail e dall’assessorato alla Promozione della salute della Regione Puglia, in collaborazione con l’ufficio scolastico regionale. Lo scopo dell’iniziativa è promuovere la cultura della sicurezza non solo sui luoghi di lavoro, ma anche a scuola e nel dibattito sociale in genere, a cominciare dalla sensibilizzazione delle nuove generazioni.
Il lavoro scritto dagli alunni della scuola secondaria di secondo grado manduriana ha primeggiato tra i dodici candidati per la sezione “teatro” da tutta la Puglia, conseguendo il maggiore punteggio della giuria composta dai promotori e da esperti nel campo dello spettacolo. Hanno convinto in particolar modo la coerenza del testo prodotto con i temi della salute e della sicurezza sul lavoro, la qualità della narrazione e l’originalità dei contenuti. La drammaturgia dei ragazzi dell’Einaudi è stata apprezzata anche nella gara dei like su Facebook: 1529 quelli ricevuti dalla scuola della città messapica, superata solo da i “Mi piace” di un istituto di Conversano.
«Sono molto contenta – commenta la dirigente scolastica dell’Einaudi, Pierangela Scialpi – perché questo è un progetto a cui tengo particolarmente. Quando ho letto la sceneggiatura scritta dai ragazzi mi sono commossa: sono stati davvero bravissimi. Tenevo soprattutto alla valutazione della giuria, perché il meccanismo dei like spesso non premia il merito. Anche se pure sui social ci sono stati una grande condivisione e molti commenti positivi da parte di persone estranee alla scuola. Essendo io un’ex docente di Diritto, il tema trattato mi tocca molto, soprattutto in questo momento in cui gli episodi drammatici sono sempre più frequenti. Nella nostra scuola facciamo molto in questo campo, in particolare curando la formazione con il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione».
Usando un artificio da metateatro, la storia ideata e sceneggiata dai ragazzi dell’Einaudi racconta proprio del gruppo di studenti alle prese con la scrittura del testo drammaturgico da presentare al concorso. Tutto questo mentre uno di loro se ne sta in disparte, apparentemente disinteressato. Si scoprirà invece che è il più toccato dal tema, per aver vissuto la tragica morte del padre avvenuta su un cantiere.
«Mi premeva far passare il messaggio della fragilità della salute», sottolinea la responsabile del progetto Clelia Nigro, docente di Diritto ed Economia. Poi la spiegazione della genesi del lavoro. «Prima di scrivere – racconta la professoressa –, grazie agli strumenti messi a disposizione dall’Inail, io e i ragazzi abbiamo assistito alle recite relative alle edizioni precedenti del concorso e abbiamo frequentato un laboratorio online di sceneggiatura tenuto da un regista del Kismet di Bari. Ci siamo documentati: studiando i dati abbiamo scoperto che nell’ultimo anno in Italia ci sono stati più di tre morti al giorno sul lavoro. Siamo venuti a conoscenza dei settori in cui i rischi sono maggiori e di quali siano le cause principali degli incidenti. Poi abbiamo scritto la sceneggiatura, cercando di condensare tutto ciò in una forma che potesse conquistare lo spettatore».
Al progetto hanno partecipato circa venti alunni delle classi quarta e quinta dell’indirizzo Turismo, con la collaborazione di un ragazzo del corso Cat, che ha suggerito gli aspetti più tecnici della questione prevenzione e sicurezza. Ora si passerà alla messinscena, sempre con l’aiuto dei professionisti del Kismet. Il debutto forse proprio sulle tavole del teatro barese. Prevista una recita anche nell’auditorium della scuola.

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