Michael Fabbro decide il derby con il Cerignola a due minuti dal novantesimo. Il Taranto vince così la sua seconda partita consecutiva. All’esordio allo Iacovone, Cazzarò conferma il 3-5-2 con quattro under in campo: i centrocampisti Fiorani, Schirru e Speranza e l’attaccante Battimelli. Una inversione a “U” rispetto alla gestione di Carmine Gautieri. Sull’altra panchina Raffaele, che risponde con medesima disposizione tattica, non ne fa uso alcuno alcuno e affida le chiavi dell’attacco a Salvemini supportato da Zac Ruggiero.
Il primo tempo
Agonismo ce n’è in buona quantità, manca però tutto il resto e cioè le occasioni. Almeno nel primo tempo. Il Taranto si difende molto basso e compatta le linee. Il Cerignola cerca di stanare i rossoblù dalle loro posizioni con un rapido giro palla. Non così veloce, evidentemente, perché la difesa ionica non corre alcun pericolo. Di tanto in tanto il Taranto abbozza delle ripartenze, come nel caso del 24’ su cui Speranza di produce in una conclusione che termina altissima. Raffaele di arrabbia e chiede ai suoi di essere incisivi in fase offensiva. E invece parte un altro contropiede tarantino: Schirru, al 36’, taglia per Battimelli che sfonda centralmente e dal limite manca di poco la porta. Il Cerignola, concretamente, si vede al 43’ su azione insistita. Salvemini prolunga verso Zac Ruggiero, che si esibisce in una rovesciata in bello stile, ma centrale e facilmente preda di Del Favero. Il primo tempo è povero di emozioni. Si sarà annoiato anche Mark Campbell, rappresentante della Apex Capital Global LLC, presente allo stadio e appena nominato procuratore del club con potere di firma.
Il secondo tempo
Al rientro in campo è lecito sperare che la stanchezza apra ampie corsie per creare più occasioni. In effetti è così e in sessanta secondi, tra io 6’ e il 7’, Del Favero deve intervenire due volte a mano aperta sulle conclusioni di Parigini e Zac Ruggiero. Il Taranto va in affanno. Qualcosa è cambiato. Il Cerignola spinge e al 14’ si procura la migliore delle opportunità. Parigini, sulla destra, mette al centro dove è in corso il duello tra Salvemini e De Santis: il primo va alla girata, il secondo para. Così pensa il direttore di gara che indica il dischetto. Salvemini si incarica della battuta, Del Favero di respingere la conclusione. Contro il Taranto è il sesto rigore, mentre per Del Favero è la seconda parata. Dagli undici metri il Cerignola non è fortunato quando incontra il Taranto. Anche nella passata stagione, al Monterosi, ne sbaglò uno: a calciare fu Malcore, a parare Vannucchi. Quando lo 0-0 appare scritto, al 43’ Zigoni verticalizza verso Fabbro che fugge verso Saracco e lo batte con un preciso rasoterra.