Grottaglie, in provincia di Taranto, si prepara a scrivere una pagina storica dell’aerospazio internazionale. Sarà qui, infatti, che la startup americana Radia realizzerà il WindRunner, destinato a diventare il più grande aereo cargo mai costruito.
Lo stabilimento
La conferma in questi giorni, dopo l’annuncio di un mese fa: il nuovo stabilimento Radia sorgerà nei pressi dell’aeroporto, dove verrà allestita la linea di assemblaggio finale.
Alla guida di Radia Italia c’è Giuseppe Giordo, ex ad di Alenia e già direttore generale della divisione navi militari di Fincantieri, oggi Ceo dell’avventura italiana della compagnia statunitense. Un nome di peso, chiamato a dirigere quella che lo stesso Giordo definisce una “sfida titanica”: portare a volo il WindRunner entro il 2029 e consegnare il primo esemplare nel 2030.
Una rivoluzione aerospaziale
Il WindRunner sarà dodici volte più grande del Boeing 747 e potrà atterrare persino su piste non asfaltate. Non un record fine a sé stesso, ma un mezzo pensato per la transizione energetica, in grado di trasportare in un unico pezzo le enormi pale delle nuove turbine eoliche di ultima generazione.
Il progetto, presentato ufficialmente a marzo 2024, ha già coinvolto attori industriali di primo piano: Leonardo Aerospazio e Magnaghi forniranno componenti chiave, mentre la collaborazione con Aeroporti di Puglia sarà decisiva per l’insediamento produttivo.
Una scommessa sul futuro
Nei prossimi mesi sono previsti nuovi tavoli di lavoro tra Radia, istituzioni e stakeholder del territorio, per definire i dettagli operativi e logistici di un investimento che può trasformare Grottaglie in un hub strategico dell’aerospazio green.
Un “mammut dell’aria” che porta la città delle ceramiche al centro della scena internazionale: per la Puglia non solo una promessa di lavoro e sviluppo, ma l’opportunità di diventare protagonista nella nuova rivoluzione energetica e tecnologica globale.