Anaoo Assomed, l’associazione dei medici ospedalieri ha smesso di usare le parole, stavolta per tutelare il personale medico usa la carta bollata e denuncia le inadempienze delle aziende sanitarie, in tutta Italia, in una campagna nazionale che non fa sconti a nessuno.
Il caso Taranto
In Puglia, nell’occhio del ciclone c’è l’Asl di Taranto che è stata denunciata per diverse irregolarità. Si contesta l’uso improprio di fondi destinati al pagamento degli straordinari prestati dai professionisti, ma anche l’organizzazione di turni aggiuntivi notturni e pomeridiani che non rispettano le normative, coinvolgendo spesso specializzandi e personale che fa attività privata. Già perchè se non c’è organico per cercare di rispondere alla domanda dei pazienti si ricorre sempre più spesso o a turni straordinari o ai giovanissimi specializzandi (per esempio nelle guardie mediche).
Nello specifico per Taranto due sono gli esposti: il primo riguarda l’uso improprio dei residui dei fondi di posizione utilizzati per il pagamento degli straordinari (25 milioni nel corso degli anni). Insomma quei soldi andavano utilizzati diversamente e non come extra per chi faceva ore in più. L’altra denuncia invece, sempre inerente all’Asl di Taranto, riguarda l’organizzazione di sedute aggiuntive notturne per specializzandi in aree specialistiche (soprattutto in ortopedia) ma non nei Pronto Soccorsi ed in sedi diverse da quelle dove prestano il servizio ordinario. In pratica gli specializzandi, a detta del sindacato, in questi anni sono stati messi in postazioni non consone.
Non dove potevano imparare, ma dove c’erano dei vuoti. Illegittimo, per l’associazione da un punto di vista contrattuale. E inoltre l’esposto parla anche di sedute aggiuntive per personale in extramoenia, ovvero per chi opera nel privato. Da qui gli illeciti, presunti, amministrativi.
Il caso Potenza
In Basilicata l’Anaao ha chiesto l’accesso agli atti, per denunciare ciò che i medici raccontano, all’interno dell’ospedale dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza. L’azienda non ha concesso le carte e si è giustificata: «La mole di dati richiesti si traduce in un controllo generalizzato e indiscriminatorio determinando la paralisi delle attività degli uffici amministrativi». Quel che non va in questo caso è il mancato rispetto delle norme sull’orario di lavoro. E’ stato richiesto l’accesso agli atti per verificare la corretta applicazione delle normative, con particolare riferimento a ore lavorate, straordinari, turni, ferie e riposi. La richiesta non è stata accolta dall’azienda.
I numeri
Da tempo il sindacato denuncia negli ospedali pugliesi, secondo i dati raccolti dal sindacato Anaao-Assomed, la mancanza di camici bianchi che va dai 2.500 ai 3mila medici. Nella provincia di Taranto invece sui quattro punti di Pronto Soccorso operativi (Taranto, Manduria, Martina Franca e Castellaneta) i numeri di inizio anno segnalano una carenza del 50% di unità mediche rispetto al fabbisogno regionale (30 medici sui 65 previsti). Per tutto questo le aziende sanitarie fanno ricorsi a specializzandi o peggio a medici in extramoenia. Che significa pagare.