È Renato Perrini (Fratelli d’Italia) il candidato al Consiglio regionale più suffragato nel Tarantino. Un vero record, il suo, con circa 14mila preferenze di cui circa tremila nella sua Crispiano (dove FdI supera il 60%), l’unico in provincia di Taranto a segnare inversione di tendenza con Lobuono al 64% e Decaro fermo al 35%.
Perrini, insieme al consigliere comunale tarantino Giampaolo Vietri (che ottiene oltre 5mila voti) trascina il partito di Giorgia Meloni al secondo posto nel Tarantino (19,4%), subito dopo al Pd, primo partito con poco meno del 24%. Nel tarantino la sfida si chiude con Decaro al 60 e Lobuono al 39. Tra i dem stravince l’assessore regionale all’Agricoltura uscente Donato Pentassuglia, che ottiene oltre 12mila preferenze personali quasi doppiando Mino Borraccino, ex assessore e consigliere del presidente Emiliano. Terza la segretaria provinciale dem Anna Filippetti.
Nel capoluogo di provincia, testa a testa tra il vicesindaco Mattia Giorno e Vincenzo Di Gregorio, consigliere comunale e regionale, che risultano rispettivamente il più giovane ed il più grande dei candidati al Consiglio. Ottima performance della lista Decaro presidente, seconda di coalizione. Il sindaco di Fragagnano Giuseppe Fischetti è il più suffragato. L’assessore uscente al Turismo Gianfranco Lopane supera i tremila voti nella lista Per la Puglia mentre tra i cinque stelle la consigliera comunale tarantina Annagrazia Angolano supera le tremila preferenze. Nel centrodestra, da segnalare anche la prestazione del consigliere uscente di Forza Italia Massimiliano Di Cuia che, con oltre 5mila preferenze, quasi doppia il competitor Massimiliano Stellato. A Taranto città il Pd si conferma di gran lunga il primo partito col 31%.
Le ripercussioni
A urne appena chiuse, il sindaco Piero Bitetti sbotta e richiama la maggioranza all’ordine. «Il Comune – dice – nelle ultime settimane è stato preso di mira da alcuni dirigenti politici. Una cosa è la critica costruttiva, un’altra sono gli attacchi scomposti e fuori luogo. Ho taciuto perché il clima da campagna elettorale può giocare brutti scherzi, ma ora la campagna elettorale è finita. Mi aspetto da tutti massima collaborazione e responsabilità per affrontare nel migliore dei modi la crisi economica e sociale che tutti conosciamo. Non tollererò più che l’ente civico diventi il bersaglio preferito di chi vuole destabilizzare il quadro politico dimenticando forse che tutti insieme abbiamo scritto il programma con cui ci siamo presentati agli elettori». E sul record negativo di astensione (sette tarantini su dieci non sono andati alle urne), il sindaco dice «non è un bel segnale, non possiamo restare indifferenti», dice Bitetti.









