Primo partecipato momento di confronto tra amministrazione comunale, i suoi progettisti, tra cui l’archistar Francesco Karrer e la città sulla bozza di piano urbanistico generale, che si avvia alla stesura definitiva. Un passo vanti verso un nuovo progetto che Taranto attende da circa cinquant’anni. L’altro pomeriggio l’adunata al parco della Musica con associazioni di categoria ed i rappresentanti dell’amministrazione, sindaco Melucci in testa, con l’assessore all’Urbanistica Edmondo Ruggiero ed i tecnici che collaborano al progetto.
L’incontro
Obiettivo del confronto è stato non solo quello di illustrare i contenuti del nuovo Pug e i suoi impatti nei vari quartieri e attorno ai principali attrattori della città, ma anche stimolare le opinioni e le osservazioni per puntare a cambiare la vocazione e gli standard di vita di Taranto. Il piano, negli intenti del Comune, punta a una visione migliorata della città, con spazi più fruibili dalla collettività, senza ulteriore consumo di suolo. «Questo strumento – ha detto il sindaco Melucci – è dinamico e capace di adattarsi alle esigenze future della città. Una città che è già entrata da anni nella fase di cambiamento grazie alle iniziative che l’amministrazione ha intrapreso nell’ambito del programma di rigenerazione sociale, urbana, culturale ed economica. Il nuovo Pug spinge la transizione, agevolando le nuove iniziative socio-economiche in linea con i progetti del Just Transition Fund, dei Giochi del Mediterraneo 2026 e della rete Brt (Bus Rapid Transit) per il trasporto pubblico locale veloce».
Il piano
Si punta a rigenerare Taranto all’interno di una cintura verde che preveda al centro del sistema ecologico-ambientale il Parco del Mar Piccolo, ripensare le trasformazioni urbane all’interno di un nuovo rapporto collaborativo tra pubblico e privato. «L’approccio metodologico di “urbanistica per operazioni” o “urbanistica per progetti” -come ha spiegato il professor Karrer – consente di definire politiche di sviluppo fondate su un diverso uso del suolo a cui ancorare le proposte di futuro». Le direttive seguite nella progettazione sono consumo di suolo zero, rigenerazione della città antica e di recente formazione, difesa e valorizzazione dell’ambiente, miglioramento della mobilità sostenibile e coerenza delle programmazioni e progettazioni urbane ed edilizie definite a livello sovranazionale, nazionale e locale. Un altro obiettivo fondamentale è anche quello di ridurre le distanze, ma senza assecondare processi di “saldatura”, a vantaggio di nuove realizzazioni come l’ospedale San Cataldo e degli assetti a servizio dei prossimi Giochi del Mediterraneo, che dovranno essere supportati da adeguate infrastrutture per favorire la connessione tra l’area vasta e la città. «Il cambiamento è partito, ora spetta alla città partecipare a questo percorso e indirizzarne obiettivi e risultati».