Più di un’ora di colloquio a venti giorni di distanza dalla prima convocazione a Palazzo Chigi e secondo i sindacati non ci sono ancora passi avanti per l’Ex Ilva. «L’incontro con il governo non è andato bene. Non ci sono novità, e c’è un ulteriore periodo di tempo che il governo ha assunto per realizzare un decreto per garantire le risorse per andare avanti per qualche altro mese, nel frattempo tutte le nostre preoccupazioni sono rimaste inalterate e non abbiamo ricevuto rassicurazioni per il futuro», scuote la testa lasciando la sede del governo il segretario della Uilm Rocco Palombella.
La delusione
«L’incontro di oggi – gli fa eco il segretario della Fiom Michele De Palma – non dà le garanzie che avevamo chiesto nell’incontro precedente». Al tavolo, presieduto dal sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano erano presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, il consigliere per i rapporti con le parti sociali, Stefano Caldoro, i rappresentanti di Invitalia, i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e quelli del Gruppo Ilva.
Il decreto
Il governo, spiegano i presenti, ha confermato che arriverà un nuovo decreto per dare ulteriori risorse all’Ex Ilva, soldi che serviranno anche per coprire la cassa integrazione e la messa in sicurezza degli impianti, partendo dal presupposto che fino alla definizione di un “quadro chiaro” si può solo provvedere alla copertura finanziaria dell’azienda. Restano infatti i nodi delle condizioni per l’Aia, l’autorizzazione integrata per l’ambiente, per le quali sarà necessario un confronto con la nuova amministrazione cittadina, il sequestro dell’altoforno, la liquidità azienda. E una trattativa per la vendita con gli azeri di Baku Steel che sembra non decollare.
Lo stallo
Non sono state ancora fornite indicazioni sulle risorse necessarie da stanziare con il nuovo provvedimento, che però dovrebbe arrivare in tempi strettissimi. Da parte del governo – fa sapere Palazzo Chigi al termine dell’incontro – c’è «il massimo impegno a tutti i livelli per il rilancio della siderurgia e la tutela dell’occupazione».
L’esecutivo ha chiarito che la trattativa per la vendita dell’Ex Ilva «prosegue con continue interlocuzioni». Intanto, «ha assicurato la copertura finanziaria per il proseguimento delle attività dell’azienda attraverso un decreto legge». Inoltre, «sono state confermate le attuali condizioni per il beneficio della Cig».
La richiesta
Garanzie che per i sindacati non sono ancora sufficienti. «È del tutto evidente che questo incontro dovrà essere ulteriormente aggiornato in un nuovo confronto», sottolinea De Palma.
Per la Fim, con il segretario Ferdinando Uliano, servono chiarimento sulla vendita e sul ruolo dello Stato. «Dieci giorni è il tempo che il governo – ha riferito Palombella – ha assunto come possibile per darci risposte. Non riteniamo che il tempo sia scaduto e qualsiasi ipotesi di rinvio noi la consideriamo negativamente da tutti i punti di vista. Ma la situazione è così drammatica che non ci resta che aspettare».