«Dobbiamo vedere con il governo appena insediato come risolvere il problema. Perché i problemi oggettivamente ci sono sia in termini di quantità che di prezzo». Sono le parole di Franco Bernabè, presidente di “Acciaierie Italia”, sulle eventuali difficoltà nelle forniture di gas per l’ex Ilva, a margine del convegno dei Cavalieri del Lavoro “Tecnologia e innovazione per una transizione energetica”.
Ancora una volta, dunque, al centro dei dibattiti la crisi dell’energia e la necessità di trovare una soluzione: «Non è staccata dalla guerra, ci sono state concause economiche e tecniche», ha spiegato Bernabè, che già dal 2021 hanno «accelerato e spostato la domanda» e fatto «aumentare i prezzi». Tuttavia, «senza la manipolazione del mercato da parte della Russia – ha aggiunto – tutto ciò che abbiamo visto non ci sarebbe stato».
Poi, il numero uno di “Acciaierie Italia” ha spiegato che «le sanzioni pesano moltissimo ma chi ha dichiarato guerra all’Europa è stata la Russia con questi comportamenti del tutto irresponsabili». Decisioni, quelle della nazione guidata da Vladimir Putin, che si riverbereranno su sé stessa, secondo Bernabè: «Fra 2-3 anni la Russia non saprà dove piazzare il gas, i prezzi dell’energia crolleranno», ha spiegato, aggiungendo che «i prossimi due anni saranno difficili ma dobbiamo resistere, avremo altre fonti energetiche». A ogni modo, la guerra ha soltanto amplificato la crisi energetica, iniziata anche a causa di altre problematiche come «l’uscita dalla pandemia che ha accelerato la domanda, la siccità, il mancato vento nel mare del Nord per le rinnovabili, la mancanza di acqua in Brasile», ha spiegato ancora Bernabè. Uno dei motivi, dunque, la ripresa della domanda dopo la crisi pandemica: «Durante tutto l’autunno 2021 si era registrato un forte aumento dei prezzi del gas che si era ripercosso sui costi della elettricità per effetto del particolare meccanismo di formazione dei prezzi su questo mercato», ha ricordato.
Tuttavia, le operazioni russe hanno acuito la crisi energetica: «L’impatto maggiore è derivato dalla deliberata manipolazione del mercato del gas operato dai russi a partire dalla seconda metà del 2021. Gazprom ha smesso di vendere gas in eccesso rispetto ai contratti a lungo termine sulle piattaforme elettroniche, come aveva sempre fatto in precedenza, e non ha proceduto al normale riempimento dei giacimenti di stoccaggio in Germania e in Austria», ha aggiunto.
Infine, per il presidente le sanzioni erano assolutamente necessarie: «È stata proprio la Russia a compiere un atto di guerra nei nostri confronti ben prima dell’invasione dell’Ucraina – ha dichiarato – A partire da febbraio di quest’anno la guerra ha esasperato l’impatto sui prezzi anche per effetto dei meccanismi di funzionamento delle piattaforme di trading». E, per finire, Bernabè ha aggiunto che i 230 miliardi di euro destinati al sostegno di famiglie e imprese da parte dei governi europei aumenteranno «considerevolmente nel corso del prossimo inverno».