Non ce l’ha fatta Federico Musciacchio, il bimbo tarantino di circa 3 anni affetto da SMA (atrofia muscolare spinale) di tipo 1, la più grave, che aveva ricevuto le cure grazie a una straordinaria gara di solidarietà per l’acquisto dello Zolgensma, uno dei farmaci salva-vita più costosi al mondo, da oltre 2 milioni di euro. Suo padre Saverio, confratello della Congrega dell’Addolorata, lo scorso aprile
nella processione del Giovedì Santo era stato tra i portatori delle sdanghe (travi in legno) della statua dell’Addolorata in
segno di devozione e di ringraziamento per il sostegno ricevuto per le cure al figlio.
«Purtroppo il piccolo Federico Musciacchio – scrivono il padre spirituale don Emanuele Ferro e il commissario
arcivescovile Giancarlo Roberti – ha concluso la sua breve esistenza terrena. L’intera confraternita si stringe intorno ai
suoi genitori Saverio e Rossella e a tutta la sua famiglia».
L’immagine di Federico “affidato alla Vergine Addolorata all’uscita in piazza Immacolata – proseguono – ci ritornano alla
mente con vigore mentre impetriamo dalla nostra Madre celeste il dono della consolazione e della speranza. Voglia il buon Dio
essere vicino alla mamma e al papà di Federico difensori della vita e della salute senza risparmiarsi e con eroico coraggio”.