«Dopo quasi nove giorni trascorsi in mare, le autorità italiane hanno finalmente assegnato Taranto come porto sicuro di sbarco per i 659 superstiti a bordo di GeoBarents». Questo è il tweet di Medici Senza Frontiere che annuncia la decisione presa. «Un’attesa lunga, sofferente e ingiustificata per naufraghi ed equipaggio – continua il messaggio – che non dovrà più ripetersi».
Da giorni la nave umanitaria lanciava appelli indirizzati ad Italia e Malta per poter consentire di toccare terra alle persone salvate in diverse operazioni di soccorso nel Mediterraneo. Nelle prossime ore è previsto lo sbarco a Taranto, uno dei pochi porti del Mezzogiorno in grado di ospitare navi così enormi e dove già lo scorso 30 luglio il ministero dell’Interno aveva permesso l’arrivo della Sea Watch con 438 persone a bordo.
Le ultime immagini diffuse da Medici senza frontiere da bordo mostravano centinaia di corpi, tra cui donne incinte, bambini molto piccoli e uomini stremati, tutti insieme sdraiati sul ponte della nave a difendersi dalle alte temperature del giorno ma anche della notte in mare.
Sono state inviate tredici richieste dal comandante della nave alle autorità italiane e maltesi prima che il Viminale concedesse il via libera dopo aver ricevuto la disponibilità del porto di Taranto per l’accoglienza.
Guido Tortorelli