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Martina Franca, Cimaglia fa rivivere sul palco Aldo Moro e gli anni di piombo | VIDEO

Domani sera sul palco del Piccolo teatro comunale Cappelli di Martina Franca prosegue la stagione di prosa ,considerata una delle migliori della provincia ionica e realizzata, anche quest’anno, con il prezioso contributo del Teatro pubblico pugliese. In scena una rappresentazione fedele sintesi di uno degli eventi storici che hanno segnato la storia contemporanea del nostro…
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Domani sera sul palco del Piccolo teatro comunale Cappelli di Martina Franca prosegue la stagione di prosa ,considerata una delle migliori della provincia ionica e realizzata, anche quest’anno, con il prezioso contributo del Teatro pubblico pugliese. In scena una rappresentazione fedele sintesi di uno degli eventi storici che hanno segnato la storia contemporanea del nostro paese: il “caso Moro”. La pièce dal titolo «Aldo Moro – una vita per la democrazia compiuta» porta in scena una sorta di memoriale ideale dello statista pugliese rapito e ucciso dalle BR nel 1978. Lo spettacolo scritto da Salvatore Tomai nasce da un’accurata ricerca tra i documenti e gli scritti proprio dello statista pugliese. Lo scopo dell’autore è di far conoscere meglio la figura del grande statista, cinque volte Presidente del Consiglio, e «padre costituente» con un ruolo decisivo nella redazione dei primi articoli della nostra costituzione. Ma soprattutto, dare risalto agli anni trascorsi a Taranto con la famiglia, fino alla maggiore età. L’idea che ha ispirato questo lavoro è stata quella di seguire l’iter umano e politico di Aldo Moro «non solo soffermandosi esclusivamente sulla sua tragica e nota fine ma ripercorrendo anche gli inizi, rievocando i luoghi e gli ambienti in cui è avvenuta la sua formazione intellettuale, umana e spirituale, che lo ha portato a concepire una visione di futuro, costruendo un laboratorio politico in cui le parole chiave erano: dialogo, ascolto, inclusione, democrazia, partecipazione, bene comune, si legge in una nota». La regia è affidata al tarantino Massimo Cimaglia e che in veste anche di attore, interpreterà Moro. Con lui sul palco Alessandro Calamunci Manitta indosserà i panni del brigatista. Un palco per due e la cui consulenza artistica è stata affidata a Barbara Gizzi, come le musiche di Andrea Paciletti, le scene di Paolo Iraci e i costumi di Daniele Ucciero.

Tomai e Cimaglia, che non Moro ha in comune non solo le origini pugliesi, ma l’aver vissuto i primi anni della formazione nel capoluogo ionico, hanno tracciato un filo conduttore del lavoro, attraverso le linee guida del «memoriale Moro» basato sugli scritti autografi relativi ai 55 giorni di prigionia, su lettere, discorsi e articoli di giornale di quel periodo in un mix di realtà e finzione, in cui le parti di dialogo «inventato» comunque attingono a quanto viene documentato da amici e parenti. Uno spettacolo per far vivere, non solo la figura istituzionale dello statista rapito, ma anche i suoi pensieri più intimi, la sua fragilità, i suoi dubbi di uomo. Sipario alle ore 21.

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