Dieci persone sono state rinviate a giudizio, mentre 35 hanno scelto il rito abbreviato, nell’ambito dell’inchiesta su presunti rapporti tra mafia e politica nel Comune di Statte, in provincia di Taranto.
Tra gli imputati figura l’ex sindaco Francesco Andrioli, arrestato un anno fa insieme ad altri membri della giunta comunale. Dopo il suo arresto, Andrioli si dimise e il Comune fu commissariato, portando a nuove elezioni e all’insediamento di un nuovo governo cittadino.
I reati contestati sono – a vario titolo – di associazione mafiosa, traffico di droga, estorsioni e attentati. Coinvolti esponenti della criminalità organizzata tarantina.
Al centro delle indagini figura Davide Sudoso, sospettato di aver diretto un gruppo dedito allo spaccio di stupefacenti e di aver influenzato le elezioni che hanno portato Andrioli alla carica di sindaco, in cambio di favori e vantaggi.
Oltre a Andrioli, è indagato anche Giulio Modeo, figlio di Antonio “Messicano”, noto personaggio della criminalità locale. L’inchiesta ha svelato il funzionamento di una rete mafiosa operante tra il 2020 e il 2021, accusata di detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni a prestanome e attività estorsive. Gli indagati rispondono anche di spedizioni punitive e attentati incendiari.