Matias Etchegoyen è diventato in poche settimane il faro del centrocampo del Taranto. Arrivato solo un mese fa agli ordini di mister Danucci, il 30enne argentino si è imposto come uno degli uomini più preziosi nello scacchiere ionico, conquistando la fiducia del tecnico e l’ammirazione dei tifosi. Schierato in regia accanto a Di Paolantonio, il mediano ha assunto un ruolo centrale: detta i tempi di gioco, imposta con lucidità e si fa punto di riferimento costante per i compagni, dentro e fuori dal campo, come testimoniano le ultime due prestazioni.
Due reti all’attivo
Contro la Virtus Mola ha firmato il gol del momentaneo 1-1, dimostrando freddezza e senso della posizione. Ancora più spettacolare, però, è stata la rete di giovedì scorso contro l’Unione Calcio Bisceglie: una conclusione al volo dalla lunga distanza che ha sbloccato il match e spianato la strada al successo, completato poi dal sigillo del tarantino Nicola Russo. La sua presenza in campo va oltre i numeri. Etchegoyen rappresenta equilibrio e personalità, qualità che Danucci ha deciso di valorizzare consegnandogli le chiavi del centrocampo.
Intervenuto a TuttoSportTaranto, il centrocampista ha parlato della sua posizione in campo, ma non solo: «Nel 4-2-3-1 mi trovo a mio agio, sia da mezzala che da play. L’obiettivo? Vogliamo portare il Taranto in Serie D. La vetta? Non abbiamo ancora fatto nulla: ci attendono partite decisive in un campionato durissimo, dove nessuna gara è semplice. Bisognerà lottare sempre col coltello tra i denti».
E sul suo arrivo in riva allo Ionio: «Il Taranto non si rifiuta: è una piazza enorme che conoscevo grazie a diversi amici». Sulla lotta promozione: «Brindisi, Canosa e Bisceglie sono forti, ma dovremo affrontarle tutte con la stessa determinazione». Insomma, Etchegoyen è un leader silenzioso, capace di dare ordine e geometrie al gioco rossoblù, incarnando la mentalità di una squadra che vuole puntare in alto. In soli 30 giorni, l’argentino è diventato imprescindibile.