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Il Taranto rallenta e non va oltre il pari in casa del Galatina

C’è sempre una prima volta e per il Taranto arriva l’ora del primo pareggio in campionato con il Galatina per 1-1. Statisticamente, su quattro incontri giocati in terra salentina, tre sono terminati 1-1. Se non puoi vincere, almeno non devi perdere e così è andata per i rossoblù che sino all’ultimo hanno messo il cuore pur di ottenere i tre punti, ma di più non si poteva pretendere. La parità costa la vetta, ora in mano all’As Bisceglie, che supera 1-0 il Taurisano. Un solo punto di differenza e dunque il primato resta a un nulla. Mister Ciro Danucci schiera la stessa formazione scesa in campo giovedì scorso con l’Uc Bisceglie, nel recupero della prima giornata, con l’unica eccezione di Dammacco in attacco al posto di Vukoja. Una mossa che si rivelerà decisiva.

Il primo tempo

Sin dalle prime battute si comprende che al “Giuseppe Specchia” si assisterà a tutto, tranne che a una passeggiata di salute. Anzi si rischia di perderla al 2’ sulla botta del funambolico Martano: De Simone si flette sulle ginocchia e blocca. Il Taranto reagisce al 6’ da azione d’angolo partita dai piedi di Di Paolantonio, stacco di Delvino e palla alta sulla traversa. La partita è vivace, per quanto sia solo il Galatina a tenere alti i ritmi, riproponendosi in avanti all’8’ e al 10’ con Martano e Valentini, giocatori in assoluto più tecnici e che si sottraggono facilmente alle marcature preventive. Nel primo caso la palla termina alta, nel secondo De Simone interviene per rifugiarsi in angolo. Le premesse per il vantaggio dei padroni di casa ci sono tutte, anche se giunge nella maniera meno logica.

Mengoli lascia improvvisamente partire una sassata da oltre 30 metri e da posizione centrale, che piove dalle parti De Simone con tale violenza da inibirne la possibilità di un intervento efficace. Dall’idea di sparare da lontano nasce il vantaggio che fa esplodere lo “Specchia”. Sino alla mezz’ora continuano le difficoltà del Taranto, sempre secondo su tutti i palloni. C’è solo una fiammata sul lancio lungo per Imoh, che al 20’ fa a sportellate prima di entrare in area e calciare debolmente in precario equilibrio.

Nessuna scossa, anzi al 24’ Martano e al 26’ Valentini usano il piede per chiamare De Simone a una pronta respinta. Danucci invoca maggiore attenzione e i segnali di risveglio si notano all’alba del 30’, quando effettivamente il Taranto entra in partita, alzando i ritmi, pressando e cominciando a recuperare palla. Bastano tre minuti (33’) per pareggiare su rigore: Souaré si invola in area e viene messo giù da Giglio, che lo spinge alle spalle per evitare che possa calciare tutto solo davanti a Caroppo. Sul dischetto si porta Dammacco che trova l’1-1 tirando forte sul palo alla sinistra dell’estremo difensore.

Il secondo tempo

Al 6’ della ripresa il Taranto rischia tantissimo su un’azione di sfondamento, che porta alla conclusione di Karim, ma per fortuna la palla va fuori. Danucci corre ai ripari e all’8’ inserisce Marino e Kordic, al posto di Souaré e Dammacco. La partita trova un suo equilibrio, anche perché le squadre si rivelano stanche. Eppure il Taranto, al 39’, si procura una clamorosa palla gol con Vukoja che, da posizione non particolarmente defilata in piena area, mette a lato.

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