Il Parco archeologico di Manduria diventa un hub tecnologico. Fresca di restauro, la struttura è stata inaugurata nel fine settimana scorso, grazie alle nuove dotazioni frutto del progetto “Miglioramento della Fruizione dell’area Archeologica di Manduria. Messapi in Rete. Parco Archeologico Mura Messapiche”, inserito nell’ambito delle collaborazioni dell’accordo quadro siglato tra la Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo e l’Agenzia regionale Asset.
Il progetto
Il progetto è stato presentato nella Chiesa S. Croce di Manduria – con successiva visita al Parco – alla presenza, fra gli altri, della Soprintendente Francesca Romana Paolillo, del direttore Asset Elio Sannicandro, del sindaco Gregorio Pecoraro e di Maria Piccarreta per il segretariato regionale del Ministero della Cultura.
La collaborazione mira a potenziare l’innovazione, la valorizzazione e l’accessibilità del patrimonio culturale del territorio tarantino. L’Agenzia ha supportato la progettazione e il monitoraggio di quattro iniziative finanziate dal Pon “Cultura e Sviluppo Fesr 2014-2020”, che riguardano, oltre il Parco archeologico di Manduria, anche il Parco archeologico di Saturo, i conventi tarantini di Sant’Antonio e di Santa Maria della Giustizia, promuovendo processi innovativi di digitalizzazione e aumentando la competitività dell’offerta turistica.
L’obiettivo
Obiettivo comune degli interventi è trasformare la valorizzazione del patrimonio culturale in un’opportunità dinamica per favorire lo sviluppo umano e migliorare la qualità della vita della comunità tarantina, nonché per garantire una crescita sostenibile per le generazioni future. In questo contesto, le tecnologie come la realtà aumentata e virtuale giocano un ruolo cruciale, permettendo di ricreare l’esperienza storica in modo immersivo e coinvolgente, sia per i turisti sia per i residenti, rendendo inoltre possibile la fruizione anche da remoto, attraverso visite virtuali.
L’accessibilità
Un aspetto portante del progetto del Parco di Manduria riguarda lo sviluppo di soluzioni tecnologiche per migliorare l’accessibilità e la comprensibilità del sito archeologico, illustrate dall’architetto Francesco Gabellone. Gli allestimenti tecnologici sono progettati per un pubblico ampio, includendo persone con disabilità, e per attrarre anche quei turisti che non hanno una preparazione specialistica in archeologia. Sarà infatti presto disponibile una piattaforma di navigazione per la visita on-site del Parco e del Museo, realizzata tramite un’applicazione web – compatibile con ogni dispositivo e sistema operativo e include schede di approfondimento, supporto Lis per i non udenti e modelli 3D interattivi – per consentire di accedere a informazioni sui reperti e sul loro contesto. L’archeologia virtuale diventa uno strumento importante e innovativo per la veicolazione e la rappresentazione dei contenuti, grazie alle più avanzate tecniche ricostruttive, come la computer grafica 3D e lo storytelling persuasivo. La storia millenaria della città di Manduria, anche quella più sconosciuta e di difficile rappresentazione, potrà riprendere vita e accompagnare lo sviluppo e l’accrescimento dell’identità culturale dei contemporanei e delle generazioni future.