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I giorni del ballottaggio, fari puntati su Matera e Taranto: snodi per Basilicata ed ex Ilva

Riflettori puntati sui due capoluoghi di provincia Taranto e Matera nel nuovo giorno e mezzo elettorale di oggi e domani. Nella città dei Due Mari si ricompattano gli schieramenti tradizionali, divisi al primo turno nella sfida per la fascia tricolore tra Piero Bitetti, 51 anni, ex presidente del Consiglio comunale e candidato del centrosinistra con appoggio “esterno” del M5s e Francesco Tacente, 42 anni, candidato civico sostenuto dalle forze di centrodestra e da diverse liste in cui militano consiglieri e assessori della precedente esperienza amministrativa con Rinaldo Melucci, finita anzitempo con le dimissioni di 17 consiglieri comunali. Al primo turno Bitetti ha raggiunto il 37,4% delle preferenze mentre Tacente si è fermato al 26% contando Tacente sull’appoggio di Udc e Lega (che si è presentata senza simbolo con la lista “Prima Taranto”), ma ora ha in dote potenzialmente il 19,4 di FdI, FI e Noi Moderati che al primo turno sostenevano Luca Lazzàro ed ora sono apparentanti. Il centrodestra non vince da vent’anni a Taranto. Bitetti, invece, spera nell’appoggio del M5s (11% al primo turno con Annagrazia Angolano) che ha respinto l’apparentamento ma invitato a votare per il centrosinistra.

Il voto a Matera

Nella “città dei Sassi” al ballottaggio a contendersi la guida della città sono il consigliere regionale dem Roberto Cifarelli, il più votato con oltre il 43% dei consensi, sostenuto da una coalizione civica di centrosinistra (ma senza il simbolo del Pd che a causa di divisioni interne non ha presentato la lista) e Antonio Nicoletti, ex direttore dell’Apt Basilicata, candidato del centrodestra col 37%. Il sindaco uscente, Domenico Bennardi, del Movimento 5 Stelle, escluso dal ballottaggio, ha scelto di non sostenere ufficialmente nessuno dei due candidati.

Voto, fabbrica e veleni

Non sono mancate polemiche a Taranto per le dichiarazioni del ministro delle Imprese Adolfo Urso, che ha legato le sorti del siderurgico ex Ilva all’esito del ballottaggio facendo capire che solo se il futuro sindaco sarà disposto a firmare accordi di programma col governo sui piani dell’industria, la fabbrica resterà aperta. «Un ricatto», ha detto l’eurodeputato Pd Antonio Decaro dal palco di Bitetti.

Il pericolo anatra zoppa

A Matera Cifarelli ha siglato l’apparentamento con Democrazia materana di Luca Prisco (4,3% al primo turno), ma non con il M5s come detto (8,3% il 26 maggio) nè con Progetto Comune (il 6,8% di Vincenzo Santochirico). Da qui, la speranza di Nicoletti di ribaltare il risultato del primo turno. Il successo di Cifarelli, appoggiato da Azione, potrebbe avere ripercussioni in Regione, dove, invece, il partito che fa capo a Carlo Calenda governa, tra tensioni, col centrodestra. C’è poi il rischio “anatra zoppa”: le nove liste a sostegno di Cifarelli hanno già ottenuto il 52,4% dei voti, che garantisce la maggioranza dei seggi nel Consiglio comunale anche in caso di vittoria di Nicoletti.

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