Trattative serrate per la ricerca di un nuovo partner per i quattro stabilimenti di Leonardo. Ieri la visita al sito di Grottaglie da parte della delegazione dell’Arabia Saudita che potrebbe essere interessata a sollevare le sorti della divisione Aerostrutture, gruppo guidato da Roberto Cingolani. Al termine della visita la delegazione saudita e l’amministratore delegato di Leonardo, Cingolani, hanno incontrato le rappresentanze sindacali di categoria del sito attraverso il quale Leonardo fornisce a Boeing due sezioni della fusoliera del 787 la cui produzione al momento, nell’arco di quattro anni, perde circa un miliardo e duecento mila euro.
«L’amministratore delegato ha confermato la necessità di un partner industriale, un coinvestitore – ha dichiarato Pasquale Caniglia della Fiom – ci sono diversi partner interessati ma ci dirà tutto il prossimo 11 marzo in occasione della presentazione del nuovo piano industriale che dovrà avere una validità triennale. Ci sono diversi gruppi industriali interessati ma al momento non c’è alcun accordo che ci auguriamo possa concretizzarsi prima dell’incontro dell’11. Al momento dunque rimaniamo con il fiato sospeso».
Le vertenze
Quella di Leonardo è sicuramente tra le maggiori vertenze in atto sul territorio, dove si stanno vivendo momenti di grandi incertezze. L’unica strada percorribile è la diversificazione della produzione per superare il momento di stallo. La visita di ieri ha fatto seguito al memorandum siglato a fine gennaio tra Leonardo, il ministero saudita degli Investimenti e l’Autorità Generale per l’Industria militare, al fine di valutare investimenti e opportunità per collaborare nell’aerospazio e nella difesa.
I sindacati chiedono risposte concrete sul futuro dello stabilimento e l’amministratore delegato ha rinviato tutto al prossimo 11 marzo, in sede di Osservatorio strategico nazionale, quando presenterà alle sigle metalmeccaniche nazionali un aggiornamento del proprio piano strategico e magari presentare un nuovo partner. Le difficoltà che si stanno vivendo nello stabilimento di Grottaglie sono frutto di una profonda crisi di Boeing unica committente dello stabilimento e che ha subito le maggiori ripercussioni negative della pandemia sul settore aereo civile.
Diversificare la produzione
Ora si cercano soluzioni per mantenere i livelli occupazionali diversificando la produzione con una possibile collaborazione con Riad su programmi già esistenti come Eurofighter e NH90 per potere acquisire un know how industriale in vista di un possibile ingresso nel progetto per i caccia di sesta generazione accanto a Italia, Giappone e Regno Unito. Il gruppo Leonardo è alla ricerca di un partner solido che possa dare una sterzata al riassetto della divisione che rischia lo scorporo. L’accordo potrebbe essere concluso entro marzo. Nello stabilimento di Grottaglie, tra diretti e indotto, si cono circa millecinquecento lavoratori in attesa di certezze.