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Grandi opere per i Giochi del Mediterraneo e una polisportiva, Abodi: «Così Taranto rinascerà»

Massimo Ferrarese, il commissario straordinario ai Giochi del Mediterraneo 2026, estrae dalla tasca il suo telefonino e mostra al ministro dello Sport Andrea Abodi l’immagine definitiva dell’“Erasmo Iacovone” che verrà e gli chiede: «Ti piace?». Dall’altra parte una risposta secca: «Sì», accompagnato da un inequivocabile cenno del capo. Il breve dialogo si svolge nella tribuna dello storico stadio tarantino, che sta per essere totalmente demolito e sostituito da una versione aggiornata e che renderà orgogliosi la città. Il quadro così composto è il segnale più evidente di una sintonia tra le parti e che non potrà che fare bene a Taranto, alla sua provincia e all’intera Puglia. I Giochi saranno una vera opportunità per tutto il territorio regionale e nel capoluogo ionico si susseguiranno momenti sempre più importanti sino al loro svolgimento a partire dal 21 agosto del prossimo anno.

La visita

La mattinata di Abodi è stata lunga, come la perlustrazione nei tre dei tanti cantieri previsti: “Iacovone”, centro di tiro con l’arco di Crispiano e piscina olimpica, in ordine cronologico. Ciascuna visita si è svolta sotto un rigido protocollo per rispettare i tempi ben cadenzati, ma sufficienti per farsi un’idea. Oltre ad Abodi e a Ferrarese ci sono anche il commissario prefettizio della città Giuliana Perrotta, in carica da appena dieci giorni, e il direttore generale della struttura commissariale Silvio Scarcelli a cui Ferrarese affida gran parte delle spiegazioni. Dalle macerie sulle quali operai e addetti ai lavori stanno appoggiando le suole nasceranno opere importanti, che colpiranno per la loro bellezza. Suggestiva la forma della piscina olimpica, che avrà lo stesso andamento di un’onda pronta a rompersi nel mare. Accanto alla piscina è ubicata la torre D’Ayala, che sarebbe da ristrutturare in ottica Giochi, ma per farlo ci vorrebbero non meno di una dozzina di milioni. L’auspicio è che vi si possa provvedere anche con gli aiuti dei privati, perché tutta questa operazione fungerà da marketing vero e proprio per Taranto e i suoi cittadini.

Le idee

Passeggiare sul nulla che verrà presto sostituito da grandi opere fa venire altre idee a Ferrarese e Abodi. Ci saranno tanti contenitori su che ospiteranno un evento internazionale di grande portata, ma la preoccupazione maggiore è che dopo siano abbandonate a sé con conseguente spreco di denaro pubblico. Dovranno essere opere che serviranno a cambiare la mentalità del cittadino tarantino e della sua classe imprenditoriale. E a tal proposito emerge l’ipotesi di creare una polisportiva per fare rinascere lo sport a Taranto. Sport letteralmente raso al suolo da quanto sta avvenendo alla società di calcio che potrebbe essere prossima all’esclusione dal campionato di Lega Pro, e dalla freschissima retrocessione in A2 della squadra di Pallavolo della Gioiella Prisma Taranto. L’ipotesi è di spingere le grandi imprese, che insistono sul territorio, a mettersi assieme per formare una polisportiva non solo per sponsorizzare le società sportive che rinasceranno, ma anche farle diventare anche azioniste.

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