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Foto diffuse senza consenso, dopo la denuncia della tarantina Anna Madaro chiude la piattaforma “Phica”

Il portale phica.net, finito al centro delle polemiche dopo la denuncia dell'attrice e content creator tarantina Anna Madaro per la pubblicazione di foto e video di centinaia di donne (tra cui anche esponenti politiche) pubblicati senza il consenso delle interessate. «Nonostante gli sforzi, non siamo riusciti a bloccare in tempo tutti quei comportamenti tossici che…
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Il portale phica.net, finito al centro delle polemiche dopo la denuncia dell’attrice e content creator tarantina Anna Madaro per la pubblicazione di foto e video di centinaia di donne (tra cui anche esponenti politiche) pubblicati senza il consenso delle interessate.

«Nonostante gli sforzi, non siamo riusciti a bloccare in tempo tutti quei comportamenti tossici che hanno spinto Phica a diventare, agli occhi di molti, un posto dal quale distanziarsi piuttosto che sentirsi orgogliosi di far parte», si legge in una nota diffusa dai gestori del sito: «Per questo, con grande dispiacere, abbiamo deciso di chiudere e cancellare definitivamente tutto ciò che è stato fatto di sbagliato».

La piattaforma, spiegano ancora i gestori, è nata come un luogo virtuale «di discussione e di condivisione personale, con uno spazio dedicato a chi desiderava certificarsi e condividere i propri contenuti in un ambiente sicuro. Purtroppo, come accade in ogni social network – proseguono -, ci sono sempre persone che usano in modo scorretto le piattaforme, danneggiandone lo spirito e il senso originario. È successo con Facebook, con i gruppi su Telegram, ed è successo anche qui».

Nel motivare la decisione di chiudere il portale, i gestori di phica.net precisano: «Per evitare equivoci o false voci, ci teniamo a ribadire che: violenza di qualsiasi tipo: sempre vietata, bloccata e denunciata. Minorenni o contenuti pedopornografici: mai tollerati, sempre bloccati e denunciati. Offese verso le donne, linguaggi da branco e atteggiamenti denigratori: vietati, bloccati e denunciati. In oltre 20 anni – si legge nella nota – abbiamo sempre collaborato con le forze dell’ordine italiane e internazionali, contribuendo attivamente anche a casi importanti (come quello seguito dal giudice Cantone), fornendo ogni volta dati e supporto per assicurare alla giustizia chi commetteva crimini. Phica è stata una comunità, con luci e ombre, ma soprattutto con la volontà di creare uno spazio diverso. Vi ringraziamo per averne fatto parte».

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