SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Ex Ilva, sindacati alla volta di Roma: delegazione partita anche da Taranto

I sindacati dei metalmeccanici si sono autoconvocati oggi a Roma alle 18. L’appuntamento è alla Galleria Alberto Sordi - a pochi passi da palazzo Chigi - per chiedere risposte ai ministri competenti sulla vertenza ex Ilva. Presenti i segretari nazionali Ferdinando Uliano, Fim, Michele De Palma, Fiom, e Rocco Palombella, Uilm e una cinquantina partiti…
l'edicola

I sindacati dei metalmeccanici si sono autoconvocati oggi a Roma alle 18. L’appuntamento è alla Galleria Alberto Sordi – a pochi passi da palazzo Chigi – per chiedere risposte ai ministri competenti sulla vertenza ex Ilva. Presenti i segretari nazionali Ferdinando Uliano, Fim, Michele De Palma, Fiom, e Rocco Palombella, Uilm e una cinquantina partiti da Taranto tra delegati delle Rsu e i tre segretari generali dei sindacati di categoria. La decisione è scaturita dopo che il previsto incontro odierno sul futuro dell’ex Ilva è slittato all’11 novembre. I sindacati chiedono al Governo una soluzione idonea per salvare fabbrica e lavoratori.

Le rivendicazioni

I punti fermi rimangono gli stessi, trasparenza su tre punti fondamentali chiarezza sull’andamento della gara per l’acquisizione della fabbrica e quali sono i temi per il rilancio dello stabilimento e per la decarbonizzazione. Richieste già ribadite con lo sciopero dello scorso 16 ottobre a cui hanno aderito tutti gli stabilimenti e che a Taranto ha registrato l’85% dell’adesione compresi i lavoratori dell’indotto e i cassa integrati.

«La mobilitazione è dovuta sia alle offerte vincolanti ricevute per l’acquisizione dell’asset industriale che al sostanziale fermo degli impianti e all’utilizzo massiccio della cassa integrazione (4450)» sostengono i segretari generali di Fim, Biagio Prisciano, Francesco Brigati e Uilm, Davide Sperti i quali ritengono che la continuità produttiva dello stabilimento è a rischio «la cassa integrazione ha colpito anche gli addetti alla manutenzione mettendo così a rischio il piano di marcia rispetto alla ripartenza dell’altoforno 2».

Gli altri temi

Inoltre «ci sono problemi di risorse finanziarie legati alla gestione commissariale di cui il Governo deve tener conto. Non è pensabile di continuare a rinviare la discussione». Circa le proposte di acquisizione i sindacalisti ritengono che «siano inconsistenti e inaccettabili come quella del fondo Bedrock Industries che prevede consistenti esuberi. Una situazione a cui si aggiunge anche il taglio di 300 milioni di euro che potrebbero essere decurtati dai Fondi di sviluppo e coesione (Fsc) destinati all’installazione del Dri.

Manovra giustificata, secondo il Governo, dall’esigenza di fare entrare gruppi privati nella gestione di Dri Italia. Con effetto dominio ci sarebbero ripercussioni anche sulle aziende dell’appalto che si troverebbero di fronte al rischio concreto di problemi legati ai pagamenti. La grave situazione in cui versa l’ex Ilva coinvolge anche i lavoratori in As che vivono da anni una situazione di cassa integrazione straordinaria a zero ore e per i quali è prevista la clausola di salvaguardia prevista dall’accordo del 2018.

CORRELATI

Attualità, Taranto","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[470319,468601,468598],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="1" data-start="1" data-end="3">

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!