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Ex Ilva, si continua a trattare per evitare il commissario

Si continua a trattare in extremis tra i soci di Acciaierie d’Italia per scongiurare l'amministrazione straordinaria della società che gestisce in affitto gli impianti dell'ex Ilva. Da un lato il socio privato, il colosso multinazionale dell’acciaio ArcelorMittal e dall’altra lo Stato, rappresentato da Invitalia. Pare che nell'ambito della trattativa in corso sotto la guida del…

Si continua a trattare in extremis tra i soci di Acciaierie d’Italia per scongiurare l’amministrazione straordinaria della società che gestisce in affitto gli impianti dell’ex Ilva. Da un lato il socio privato, il colosso multinazionale dell’acciaio ArcelorMittal e dall’altra lo Stato, rappresentato da Invitalia. Pare che nell’ambito della trattativa in corso sotto la guida del tribunale di Milano, si attenda da parte dei francoindiani una lista di impegni che sono pronti ad assumersi. Proposte che potrebbero far proseguire la trattativa.

In alternativa, ad INvitalia non resterà che attivare al ministero delle Imprese la richiesta di commissariamento che si attiva mettendo Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria. Una situazione difficile resa ancor più complessa dalla mancanza di liquidità nelle casse che, secondo l’associazione Aigi delle ditte dell’indotto, darebbe ossigeno alla fabbrica solo per pochi altri giorni. Intanto per il siderurgico arriva una buona notizia. Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare presentato da Acciaierie d’Italia per la sospensione dell’ordinanza del Tar della Lombardia inerente la fornitura di gas da parte della Snam, rinviando la decisione definitiva alla pronuncia di merito da parte del Tar Lombardia.

Il tribunale amministrativo aveva invece respinto la richiesta del siderurgico di prorogare il regime di fornitura a prezzo calmierato, interrotto dal fornitore per i mancati pagamenti. Le aziende dell’indotto ex Ilva, che attendono dal siderurgico pagamenti per circa 140 milioni di euro, hanno scritto al presidente del tribunale di Milano Fabio Roia. Nella lettera chiedono che venga scongiurata l’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia spa.

L’accorato appello è stato firmato dall’associazione Aigi, che rappresenta una ottantina di imprese, la maggior parte delle aziende dell’indotto ex Ilva, da giorni in presidio sotto alla prefettura di Taranto in attesa di ricevere notizie che riguardano la certezza dei pagamenti. Le imprese, che hanno già fatto massiccio uso della cassa integrazione, temono di perdere buona parte dei crediti con la procedura di amministrazione straordinaria.

Nella missiva, il presidente dell’associazione Fabio Greco rimarca che l’indotto di Taranto «non crede che lo strumento dell’amministrazione straordinaria sia la soluzione per uscire da questa gravissima situazione. Anche perché mancherebbero i tempi e la finanza ossia una tutela a breve termine che è necessaria per riprendere le attività. In mancanza di tali requisiti oltre al collasso totale delle aziende dell’appalto strategico ex Ilva, il salvataggio dello stabilimento siderurgico più grande d’Europa risulterebbe pressocché impossibile». I lavoratori delle imprese, insieme ai trasportatori del siderurgico, da giorni hanno messo in piedi una grande manifestazione di protesta bloccando i cancelli della fabbrica e fermando ogni attività all’interno finché non saranno sbloccati i pagamenti.

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