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Ex Ilva, arriva la prescrizione per metà degli imputati nel processo “Ambiente svenduto”

Passa da 47 a 23 il numero degli imputati nel processo "Ambiente Svenduto", riguardante il presunto disastro ambientale causato dall'ex Ilva di Taranto sotto la gestione della famiglia Riva. A causa dei lunghi tempi della giustizia, molti politici inizialmente coinvolti sono usciti di scena per prescrizione. La decisione è arrivata in seguito all'annullamento della sentenza…
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Passa da 47 a 23 il numero degli imputati nel processo “Ambiente Svenduto“, riguardante il presunto disastro ambientale causato dall’ex Ilva di Taranto sotto la gestione della famiglia Riva. A causa dei lunghi tempi della giustizia, molti politici inizialmente coinvolti sono usciti di scena per prescrizione.

La decisione è arrivata in seguito all’annullamento della sentenza di primo grado da parte della Corte d’appello di Taranto. Il processo è stato quindi trasferito a Potenza, dove è ripartito dalle fasi preliminari.

La Procura del capoluogo lucano, guidata dal facente funzione Maurizio Cardea, ha richiesto il rinvio a giudizio per i 23 imputati rimasti, tra cui figurano i fratelli Riva, Nicola e Fabio, condannati in primo grado alle pene più alte, l’ex presidente della Regione Nichi Vendola, accusato di concussione, e altri dirigenti e funzionari dell’Ilva.

Allo stesso tempo, la Procura ha chiesto l’archiviazione per gli imputati per i quali è sopraggiunta la prescrizione, tra cui l’ex sindaco di Taranto Ezio Stefàno, accusato di omissione di atti d’ufficio, l’ex presidente della Provincia Gianni Florido e l’ex assessore Michele Conserva.

La prima udienza del processo è stata calendarizzata per il 21 marzo.

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