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Ambiente e Sostenibilità Taranto

Ex Ilva, Peacelink: «Si approfondisca il legame tra inquinamento e demenze»

«Invochiamo approfondimenti sul legame tra inquinamento, demenze ed emissioni industriali e conseguenti politiche restrittive nei confronti delle sorgenti emissive». Lo afferma Alessandro Marescotti di Peacelink, a margine delle audizioni che si sono svolte oggi nella Commissione Ambiente del Consiglio regionale della Puglia, convocate per fare il punto sull’ex Ilva di Taranto.

Peacelink è una delle associazioni che hanno partecipato alle audizioni ribadendo il proprio «impegno deciso a non abbassare la guardia su inquinanti che possono avere effetti avversi sulla salute umana».

Marescotti evidenzia che «una delle questioni su cui siamo convocati è quella dello sforamento delle emissioni di ossidi di azoto (che comprendono il biossido di azoto) da parte dell’Ilva, riscontrate da Arpa e Ispra. Poniamo con decisione tale questione, assieme a quella degli sforamenti di cianuri e fenoli, anch’essi al centro dell’audizione, che sono connessi alla cokeria. Gli ossidi di azoto sono relativi all’altoforno. Uno studio pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease (2019) – afferma – evidenzia una potenziale relazione tra l’esposizione al biossido di azoto e l’aumento del rischio di demenza».

La proposta di una consulta

Peacelink, spiega Marescotti, propone «che venga creata una consulta delle associazioni e della Regione allo scopo di agire efficacemente nella nuova procedura di Aia dell’Ilva. Infatti – sottolinea – la Regione ha un proprio rappresentante nel gruppo istruttore della nuova Aia (Autorizzazione integrata ambientale) dell’Ilva e chiediamo che si avvii una interlocuzione perché le osservazioni delle associazioni siano prese seriamente in considerazione».

Secondo Marescotti, «la questione delle elevate emissioni di benzene, di biossido di azoto, di cianuri e di fenoli, è molto seria ed è la spia di uno stabilimento che è molto lontano da quella “ambientalizzazione” di cui si parla da anni e a sproposito».

Peacelink, dunque, chiede «che nella Valutazione di impatto sanitario siano considerate anche le demenze e gli impatti neurotossici di vario tipo connessi ad esempio all’autismo. Si ricorda – conclude – che gli attuali limiti di legge per il biossido di azoto non sono sufficienti a tutelare la salute pubblica».

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