Il Consiglio di Stato consente la prosecuzione dell’attività dell’ex Ilva. Nel settembre 2023 l’autorità indipendente competente in materia di energia elettrica, del gas e dell’acqua (Arera) aveva fissato un termine al gruppo siderurgico per individuare il fornitore del gas necessario per la prosecuzione delle attività produttive e le modalità del relativo trasporto, dal momento che il precedente fornitore aveva annunciato di interrompere gli affari commerciali per mancati pagamenti.
La società, lamentandosi dell’eccessività brevità del termine fissato dall’Arera, ha impugnato l’atto davanti al Tar della Lombardia, che ha respinto il ricorso. Nell’esaminare l’appello di Acciaierie d’Italia, la seconda sezione del Consiglio di Stato ha accolto l’istanza cautelare, sospeso l’esecutività della sentenza del Tar e consentito la prosecuzione della fornitura, per evitare l’interruzione dell’attività produttiva svolta negli impianti d’interesse strategico nazionale e il conseguente pregiudizio per l’occupazione, ed ha al contempo fissato l’udienza di merito al 9 giugno 2026.
La fabbrica
A Taranto, intanto, l’ex Ilva mette in fermata l’altoforno 4, l’unico da mesi in marcia nello stabilimento. Oggi l’impianto si ferma per 24 ore e il 10 novembre per altre 72 ore, che serviranno per effettuare gli interventi di manutenzione necessari a tenere in regolare attività l’altoforno, che da ottobre non si è mai fermato ed ha avuto in media una produzione di circa 4.500 tonnellate di ghisa al giorno.