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Ex Ilva, Musumeci difende Urso: «Paghiamo errori del passato»

Mentre si aspetta il 26 settembre per conoscere le offerte per rilevare l'ex Ilva, il ministro er la Protezione civile Nello Musumeci, a Bari per la Fiera del Levante, difende l'operato del collega al Made in Italy Adolfo Urso. «Ha fatto e sta facendo tutto quello che è possibile fare. Anche la proroga di altri…
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Mentre si aspetta il 26 settembre per conoscere le offerte per rilevare l’ex Ilva, il ministro er la Protezione civile Nello Musumeci, a Bari per la Fiera del Levante, difende l’operato del collega al Made in Italy Adolfo Urso. «Ha fatto e sta facendo tutto quello che è possibile fare. Anche la proroga di altri 10 giorni per le offerte è un’ennesima dimostrazione di come si stia lavorando per salvare il salvabile – ha detto il ministro – stiamo pagando errori e valutazioni di mercato che forse andavano fatte 10-15 anni fa».

La decarbonizzazione

Il governatore Michele Emiliano vede il bicchiere mezzo pieno. «Concludere il mandato sapendo che la decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico è un obbligo vincolante per il nuovo acquirente, è uno dei risultati per me più significativi», dice. «Lo avevamo detto sin dall’inizio che quella era l’unica strada per salvaguardare il primario diritto alla salute con il lavoro e il mantenimento della produzione ritenuta strategica dallo Stato. E alla fine – aggiunge Emiliano – siamo riusciti a raggiungere una intesa tra tutti i livelli istituzionali e tra forze politiche diverse. Per la prima volta nella storia di questa vicenda industriale si realizza una prospettiva che rimette al centro della politica la vita delle persone e la loro tutela».

L’errore di Vendola

A parlare di Ilva, dopo anni di silenzio per il suo coinvolgimento nel maxi processo “Ambiente svenduto” in cui è accusato di aver fatto pressioni sull’Arpa in favore del siderurgico, c’è anche il candidato consigliere regionale ed ex presidente della Regione Nichi Vendola. «Il mio errore – dice – è stato quello di essermi caricato sulle spalle, senza potere, il più grande siderurgico d’Europa. Col senno di poi, avrei dovuto dire ai governi nazionali: tocca a voi. Ma io ho sempre pensato che bisognasse operare per il bene e io quello ho fatto». «La mia linea politica – spiega Vendola – è stata sempre quella rispettosa della Costituzione, di tutelare insieme il diritto alla salute e il diritto al lavoro, perché non esiste un diritto tiranno: entrambi sono diritti che integrano il diritto alla vita».

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