Dure le reazioni all’approvazione dell’Aia per l’ex Ilva da parte del governo, nonostante i pareri contrari degli enti locali ed i tanti dubbi sulle valutazioni epidemiologiche e sanitarie e sulla mancata pubblicazione dei documenti.
I Verdi
Per il deputato di Avs Angelo Bonelli, con l’Aia il governo concede la licenza di Stato ad inquinare e a far ammalare. «È una vergogna. Le regole a tutela della salute e dell’ambiente possono essere calpestate per attrarre investitori stranieri. Si prevede l’uso del carbone per altri dodici anni, senza applicare la direttiva europea sulle emissioni industriali inquinanti. E questa il governo la chiama siderurgia green. Un insulto all’intelligenza, alla dignità e alla salute della comunità tarantina».
I Cinque Stelle
Sulla stessa linea il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5s. «Oggi non si salva Taranto, oggi si condanna una città. Si nega il futuro a una comunità intera, che da anni chiede soltanto di smettere di morire per lavorare. Urso sta solo illudendo i lavoratori. Si autorizza la prosecuzione di un modello industriale fallimentare, antieconomico, ambientalmente insostenibile e socialmente inaccettabile. Si approva un’AIA che contiene oltre 450 prescrizioni tecniche, senza alcuna certezza sul rispetto delle stesse, dato che ci vorrà oltre un miliardo di euro solo per realizzarle.
Un’autorizzazione priva di coperture economiche e contro il parere espresso dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha evidenziato gravi rischi per la salute della popolazione. Si continua a violare ogni principio europeo e costituzionale sulla tutela dell’ambiente e della salute umana. E mentre Urso parla di “acciaio per l’Italia”, a Taranto si continuano a registrare tassi di incidenza oncologica, malformazioni neonatali e mortalità anomala che non hanno eguali nel resto del Paese», aggiunge il senatore.