L’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per l’ex Ilva è stata rilasciata. Ad annunciarlo, sostenendo di aver «ricevuto un messaggio», è il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso del congresso della Cisl dove la notizia è stata accolta con un applauso.
«Lo stabilimento di Taranto è salvo, la siderurgia in Italia è salva, le industrie continueranno ad avere l’acciaio», ha aggiunto il ministro
Parlando dal palco del congresso Cisl il ministro aveva poco prima spiegato che l’autorizzazione è una sorta di «ponte» in attesa che «venga approvato il piano di piena decarbonizzazione, perché io non posso imporre al comune di Taranto la nave rigassificatrice, è competenza del comune, né posso fare una gara sapendo che il comune si oppone ad un fattore abilitante. Nessuno investe se non ha certezza che l’investimento si realizzi».
Nel frattempo, ha inoltre sottolineato Urso, «incombe la sentenza del Tribunale di Milano che, senza un’Aia in mano, secondo le nuove norme europee e italiane, quindi anche sanitarie, ha il dovere di chiudere l’impianto» e questo significherebbe «mandare a casa i lavoratori di Taranto e anche quelli del Nord, con una ricaduta esplosiva su tutto l’indotto che conta 20-25mila lavoratori. Per evitare questo, il governo si assume la responsabilità, mi auguro che oggi ci sia questa conclusione positiva – aveva auspicato -, attraverso gli organi tecnici competenti nella loro autonomia assoluta, di rilasciare un’Aia che consenta di tenere aperti gli stabilimenti, di evitare il collasso sociale, che avrebbe ripercussioni significative anche sull’industria italiana perché mancherebbero i prodotti che gli sono forniti, oggi a caldo, domani a freddo».
La nuova autorizzazione integrata ambientale Aia appena rilasciata prescrive per l’ex Ilva di Taranto il limite di sei milioni di tonnellate annue di produzione per 12 anni e pone 470 prescrizioni. È quanto si apprende da fonti vicine al dossier.
Le prescrizioni indicate dall’Istituto superiore di Sanità (ISS) sarebbero stata state tutte recepite. È un’Aia comunque temporanea e verrà rivista a partire da agosto in base all’accordo di programma interistituzionale. In alcuni casi prevede di applicare i valori dell’Aia vigente per un periodo di circa sei mesi in attesa di ulteriori dati.