Su richiesta dei commissari straordinari di Acciaierie d’Italia, in amministrazione straordinaria dallo scorso 20 febbraio, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha sottoscritto il decreto di estensione della procedura di amministrazione straordinaria anche alla Holding (Acciaierie d’Italia Holding S.p.A.), confermando i commissari straordinari già nominati per le altre società del gruppo, Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori e Davide Tabarelli.
L’amministrazione straordinaria anche per la Holding consentirà ai commissari di gestire in modo unitario e coordinato tutte le attività del gruppo, al fine di assicurare la prosecuzione dell’attività economica e produttiva dei rami in affitto. Intanto, da Milano arrivano novità importanti per il futuro sostenibile dello stabilimento siderurgico.
Potrà essere l’eolico a garantire la produzione di idrogeno verde per alimentare l’ex-Ilva. Lo ha detto la direttrice generale di Renantis Blue Energy Ksenia Balanda al Green & Hydrogen Forum 2024 de Il Sole 24 Ore a cui ha partecipato anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. «Si sta preparando il piano nazionale sull’idrogeno», ha garantito il ministro. «Stiamo attrezzando le nostre infrastrutture perché siano nelle condizioni di farlo e c’è un investimento anche da parte del Repower Eu».
Con l’Europa poi, secondo Pichetto, è possibile «chiudere entro la fine dell’anno» il dossier dello schema sull’idrogeno. Proprio gli obiettivi sull’idrogeno dell’Ue pari a 6 Gigawatt di elettrolizzatori entro l’anno e 40 entro il 2030, secondo Ksenia Balanda di Renantis Blue Energy, senza l’apporto dell’eolico offshore sarebbero «più lontani e molto più faticosi da raggiungere». L’idrogeno può essere utilizzato «come fonte di energia in vari settori, tra cui la mobilità, l’industria, il riscaldamento e l’elettricità e può anche essere utilizzato come forma di stoccaggio di energia rinnovabile».
In Italia la partnership tra Renantis e BlueFloat Energy ha in programma di realizzare di sei parchi eolici offshore galleggianti al largo delle coste della Puglia, della Calabria e della Sardegna, mettendo sul piatto 18 miliardi di euro. «La nostra capacità di 5,5 Gigawatt installata in Italia entro il 2030-2032 consentirà una produzione di 18 miliardi di Kilowatt, pari al 5% dei consumi nazionali – conclude Balanda – con un risparmio di Co2 di 11 milioni di tonnellate l’anno e una produzione di idrogeno verde di 400mila tonnellate, sufficiente per far andare milioni di macchine, 30-40mila autobus o per coprire quasi la produzione annuale di un’acciaieria come l’ex-Ilva».