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Ambiente e Sostenibilità Taranto

Ex Ilva, gruppo istruttore al lavoro per l’autorizzazione ambientale

È cominciato da parte del gruppo istruttore del ministero dell’Ambiente (Mase) l’esame delle osservazioni formulate da Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, alle 477 prescrizioni ambientali nel parere istruttorio conclusivo della nuova Aia, autorizzazione integrata ambientale, per la fabbrica siderurgica di Taranto.

L’autorizzazione è infatti scaduta da tempo e la grande acciaieria, il cui gestore nel frattempo è fallito e finito in amministrazione straordinaria, lavora in proroga in attesa di un nuovo titolo autorizzativo e di un nuovo gestore (si attende la conclusione della gestione agli azeri di Baku Steel).

La produzione

La nuova Aia, della durata 12 anni, serve all’ex Ilva per produrre sei milioni di tonnellate l’anno con gli attuali tre altoforni e due linee di acciaieria. Entro dieci anni, poi, dovrebbe essere avviata la decarbonizzazione degli impianti, cioé la progressiva sostituzione degli attuali altoforni ottocenteschi a carbone con forni elettrici. Quando e se questa fase verrà completata, servirà una nuova Aia.

L’istruttoria

Del gruppo istruttore chiamato al rinnovo dell’Aia fanno parte anche Regione Puglia, Provincia di Taranto e Comuni di Taranto e Statte. La prossima riunione è prevista tra due giorni ma non è escluso che l’esame delle osservazioni di Acciaierie vada avanti ad oltranza facendo slittare anche la conferenza dei servizi prevista per il 5 maggio. Il gruppo istruttore dell’Aia ha cominciato l’esame delle osservazioni presentate da Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria ma non ha ancora espresso un orientamento.

Le prescrizioni

Acciaierie parte dal presupposto che, essendo stata cambiata e integrata l’Aia ancora in vigore nel 2012, nel 2014 e nel 2017, le misure ambientali non sono più quelle originarie del 2011 ma sono state potenziate e rafforzate. Rifacendosi all’Ispra, Acciaierie d’Italia sostiene di aver attuato e applicato quanto previsto. Ne consegue, per l’azienda, che la situazione adesso è ben diversa da quella di partenza dell’Aia. Secondo Acciaierie, ponendo ora tante nuove prescrizioni si rischia di ostacolare un’azienda che, nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza, vuole rilanciarsi anche con l’arrivo di un nuovo investitore, il gruppo Baku Steel Company dell’Azerbaijan. Da rilevare che l’istanza di nuova Aia presentata dall’azienda a febbraio 2023 è per una produzione di 8 milioni di tonnellate mentre il provvedimento in arrivo solo per sei. Nel parere conclusivo, però, il gruppo istruttore scrive che le nuove prescrizioni permettono di avere «un quadro cautelativo dal punto di vista ambientale e sanitario». E che vi è la necessità di «una serie di approfondimenti e l’implementazione di un monitoraggio permanente ambientale e sanitario, da sviluppare in sinergia con gli enti territoriali, oltre a una serie di misure di ottimizzazioni impiantistiche e gestionali con un approccio di miglioramento continuo basato su dati misurati».

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