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Ex Ilva, dieci offerte per gli impianti. Urso: «Difficoltà per il secondo altoforno»

Dieci offerte per il futuro dell’ex Ilva di Taranto sono arrivate ai commissari straordinari di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria e di Ilva in As. Due le proposte presentate per l’acquisizione dell’intero complesso aziendale: da Bedrock Industries e dalla cordata Flacks Group insieme a Steel Business Europe. Otto invece gli interessamenti limitati a singoli asset:…
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Dieci offerte per il futuro dell’ex Ilva di Taranto sono arrivate ai commissari straordinari di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria e di Ilva in As. Due le proposte presentate per l’acquisizione dell’intero complesso aziendale: da Bedrock Industries e dalla cordata Flacks Group insieme a Steel Business Europe. Otto invece gli interessamenti limitati a singoli asset: tra i soggetti in campo figurano Renexia (Gruppo Toto), Industrie Metalli Cardinale, Marcegaglia, Sideralba, CAR Srl, Profilmec, Eusider e Trans Isole, in varie combinazioni. A queste si aggiunge anche un’offerta arrivata da un soggetto politico, che tuttavia non risponde ai requisiti previsti dal bando.

I commissari, tra cui Giovanni Fiori, Giancarlo Quaranta e Davide Tabarelli per Acciaierie d’Italia e Alessandro Danovi, Francesco di Ciommo e Daniela Savi per Ilva, hanno precisato che eventuali proposte arrivate oltre il termine stabilito saranno considerate soltanto se particolarmente vantaggiose. L’analisi delle offerte terrà conto non solo del valore economico, ma anche delle ricadute occupazionali, degli impegni sulla decarbonizzazione e sull’entità degli investimenti futuri, con l’obiettivo di garantire sviluppo sostenibile e tutele per i lavoratori.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto a un convegno di Fratelli d’Italia a Padova, ha però sottolineato le difficoltà del sito tarantino: «La situazione è resa complessa dalle questioni giudiziarie che riducono la capacità produttiva e mettono in discussione le prospettive di rilancio. Il secondo altoforno resta sotto sequestro giudiziario e ciò incide pesantemente sulla produzione». Urso ha spiegato di attendere la relazione dei commissari per una prima valutazione sul percorso futuro.

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