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Ex Ilva, corsa contro il tempo per la miglior offerta: poi due mesi per l’accordo

Una nuova corsa contro il tempo per chiudere la partita dell'ex Ilva di Taranto. Ieri confronto tra governo, c'era il ministro delle Imprese Adolfo Urso e sindacati metalmeccanici nella sala Verde di Palazzo Chigi. Venerdì il governo sceglierà la miglior offerta e poi avvierà la trattativa esclusiva per definire i dettagli. Poi una corsa di…
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Una nuova corsa contro il tempo per chiudere la partita dell’ex Ilva di Taranto. Ieri confronto tra governo, c’era il ministro delle Imprese Adolfo Urso e sindacati metalmeccanici nella sala Verde di Palazzo Chigi. Venerdì il governo sceglierà la miglior offerta e poi avvierà la trattativa esclusiva per definire i dettagli. Poi una corsa di due mesi, aprile e maggio, per trovare la quadra su tutto: prezzo, piano industriale, occupazione, ambiente, decarbonizzazione.

A giugno, secondo quanto trapelato dall’incontro, finiscono le risorse messe in campo finora per far andare avanti le fabbriche del gruppo. Ulteriori dettagli delle offerte, non sono stati per ora comunicati ai sindacati per esigenze di riservatezza, dal momento che il bando è ancora formalmente aperto. Secondo indiscrezioni, sarebbe in pole position il gruppo azero di Baku Steel, in vantaggio rispetto agli indiani di Jindal e gli americano di Bedrock.

Il ruolo dello Stato

Urso ha confermato che, probabilmente con un emendamento all’ultimo decreto, verrà formalizzata una partecipazione pubblica nella nuova compagine societaria. «Non sanno ancora bene come fare – ha detto Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl – ma sanno come non si fa, per non ripetere gli errori della gestione con Arcelormittal».

Probabilmente saranno avviate procedure antitrust e sarà esercitata la golden power, un potere di controllo e salvaguardia per garantire che l’azienda rimanga sotto un adeguato presidio. Fonti del governo, a margine dell’incontro, hanno confermato che l’obiettivo è chiudere la trattativa col miglior offerente puntando alla massima occupazione e alla piena decarbonizzazione. La fase di decarbonizzazione, che da sola richiede una decina di anni, sarà preceduta da una fase transitoria con i vecchi altoforni a carbone.

I sindacati

I rappresentanti dei lavoratori metalmeccanici sono soddisfatti per la presenza dello Stato nella nuova compagine societaria per garantire acciaio verde e contemporaneamente sostenibilità sociale. Ai vertici di Fim Cisl, Uilm, Fiom Cgil, Uglm e Usb, Urso ha confermato l’importanza del rilancio competitivo dell’impianto, affermando che, «se tutto andrà per il verso giusto nel rispetto dei tempi, Taranto potrebbe diventare il primo stabilimento completamente green in Europa».

Le rappresentanze sindacali dal loro canto, però, hanno fatto presente che si è resa necessaria una maggiore chiarezza sullo stato attuale dell’intelocuzione tra il governo e i pretendenti del gruppo. Gli interrogativi dei sindacati si concentrano sui contenuti delle proposte e su come queste risponderanno alle priorità poste sul tavolo. Temono, in particolare, che due mesi non bastino per chiudere la trattativa su tutti i fronti.

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