Si avvicina il 12 agosto, data in cui il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha convocato gli enti locali per la firma dell’accordo sulla decarbonizzazione dell’ex Ilva e tornano a scaldarsi gli animi.
Le forze politiche di centrodestra accusano il Comune di irresponsabilità per non aver preso una posizione sul caso, ma il presidente del Consiglio comunale Gianni Liviano spiega che la data del 11 era solo un’ipotesi per la convocazione di un Consiglio ad hoc sul siderurgico, «Non è vero che è stato convocato e poi disdetto come racconta il ministro», spiega Liviano.
Lo scontro
«Nelle ultime settimane, il sindaco di Taranto ha mantenuto un profilo istituzionale rigoroso, evitando di rispondere agli attacchi provenienti da parlamentari vicini alle posizioni del governo», dice Gianni Cataldino, assessore all’Attuazione del programma.
Per Cataldino sembrava che dalla riunione dei capigruppo si arrivasse ad un punto di unità dal quale ripartire ma così non è stato. «Continueremo a cercarla», dice e difende l’operato di Piero Bitetti. «Abbiamo sempre rispettato gli impegni presi col governo, chiedendo tempo per un confronto serio e documentato, non imposizioni calate dall’alto. Convocare un Consiglio comunale sulla base di un testo vuoto e privo di certezze tecniche sarebbe solo un’illusione di democrazia. Il “no” all’accordo di programma non è chiusura, ma la condizione necessaria per discutere su basi reali: scenari industriali concreti, dati sanitari e ambientali verificabili, garanzie su lavoro e salute, fondi certi per bonifiche e riconversione».
E a chi accusa il Comune di tentennare, Cataldino risponde dicendo «abbiamo già detto con chiarezza tre no che pesano e contano: no alla nave rigassificatrice, no allo spegnimento degli altoforni nel 2039 e no a un’Aia a carbone per altri dodici anni. Questo non significa rifiutare il futuro, ma scegliere quello giusto: un’industria che non metta a rischio i lavoratori, non avveleni le famiglie e lasci in eredità opportunità, non nuove emergenze».
L’opposizione
Intanto i consiglieri regionali e comunali di Forza Italia Massimiliano Di Cuia e Massimiliano Stellato chiedono che venga convocato al più presto un Consiglio comunale per favorire il confronto sulla questione dell’ex Ilva. «Dopo il primo “no” del sindaco Bitetti alla firma dell’accordo di programma –dicono – c’è bisogno che il dibattito pubblico abbia una sua forma all’interno dell’istituzione comunale. Si tratta di una decisione che avrà effetti sul futuro non solo dello stabilimento, ma di tutta la città e noi ci auguriamo che possa essere il frutto della più ampia coesione politica. Non convocare il Consiglio comunale è una scelta, ma significherebbe anche perdere l’occasione di arrivare a Roma con una posizione condivisa da tutte le forze che rappresentano i cittadini di Taranto».