Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria ha avviato l’iter per chiedere l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria anche per il 2025 per 3.420 lavoratori dell’ex Ilva, di cui 2.955 a Taranto (2368 operai, 378 impiegati/quadri, 209 intermedi).
La proroga è prevista dall’ultima manovra che ha dato il via libera alla possibilità, per le imprese di interesse strategico nazionale con più di mille lavoratori, di fare domanda per la cigs in deroga alla normativa vigente, per salvaguardare «il livello occupazionale e il patrimonio delle competenze dell’azienda».
Scatterà dal 1 marzo e la durata – si legge in un documento visionato dall’AdnKronos – sarà «commisurata alla gestione dei commissari straordinari».
Attualmente, la produzione è ai minimi storici, ferma a 2 milioni di tonnellate di acciaio annue. Le stime per il 2025 sono migliori: con la ripartenza dell’altoforno 2 si dovrebbe arrivare – secondo l’azienda – a circa 3,5 milioni di tonnellate.
Una previsione simile a quella che aveva riferito la sottosegretaria al Mimit, Fausta Bergamotto, nel corso dell’ultima interrogazione in Commissione Attività produttive della Camera, in cui aveva parlato di una crescita di circa 4 milioni di tonnellate l’anno. Un numero tuttavia ancora molto lontano dalle 8-9 mila tonnellate registrate con la marcia a pieno regime degli impianti.
Intanto, la ricerca dell’acquirente continua. Per ora i big in gara per l’intero “pacchetto” Ilva sono tre: gli indiani di Vulcan Steel, gli azeri di Baku Steel e il fondo Bedrock. La deadline per presentare le offerte aggiornate è stata spostata in avanti: c’è tempo fino al 14 febbraio (due settimane in più della scadenza originaria, fissata al 31 gennaio) per aggiustare il tiro sul fronte delle questioni industriale, occupazionale e ambientale.
Urso: «Proposte serie, la conclusione sarà positiva»
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intanto, assicura che le cordate «hanno fatto delle proposte serie» per l’ex Ilva di Taranto, ora «siamo alla fase di rilancio che si concluderà tra qualche giorno e sono convinto che ci sarà una conclusione positiva, così come accaduto in tutte le procedure che in questi due anni abbiamo affrontato».
Urso, parlando con i giornalisti a margine della presentazione del francobollo per i 25 anni di Invitalia, ha ricordato che «l’amministrazione straordinaria è stata eseguita alla fine del febbraio dello scorso anno», dunque «non è ancora passato un anno e nel contempo è stata indetta una gara internazionale per l’assegnazione». Inoltre «è stata ripristinata la piana produttività dell’altoforno 4, che era ormai in procinto di essere sospesa, è stato riattivato un altro altoforno e si stanno realizzando le iniziative perché anche il terzo altoforno tra pochi mesi sia in piena funzione. Abbiamo dato ristoro – ha detto ancora Urso – alle imprese dell’indotto con una procedura innovativa ed efficace, hanno realizzato un accordo con i sindacati per la gestione della cassa integrazione, si è proceduto al ristoro, come giusto che fosse, dei cittadini di Tamburi e nel contempo si è dato vita al Tecnopolo di Taranto, che dovrà realizzare la sua attività per quanto riguarda la transizione ambientale. Tutto questo, lo ricordo, in meno di un anno, per fare del polo di Taranto – ha concluso – l’impianto siderurgico più avanzato d’Europa», ha concluso.