Resta ancora aperta la partita dell’ex Ilva con gli azeri di Baku Steel favoriti sugli indiani di Jindal, anche se non si esclude l’aggiudicazione in cordata.
Baku Steel, secondo le indiscrezioni, avrebbe contattato Jindal, con cui starebbe interloquendo per valutare come si potrebbero acquisire gli impianti insieme (e, ancora più importante, come gestirli). E ci sarebbe persino la possibilità che la seconda – che da altre fonti è ancora data per sfavorita – entri in quota di maggioranza.
Intanto per oggi era prevista la scelta dell’offerta ritenuta migliore, mentre nella seconda metà di marzo – quindi nei prossimi giorni – i commissari straordinari dovranno chiedere l’autorizzazione al Mimit per avviare il negoziato in esclusiva.
Nessuno – non il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, né i commissari di Acciaierie d’Italia in as e di Ilva in as – si pronuncia, anche per via della possibilità di ricorsi. E non sarebbero previste comunicazioni nel weekend. Tant’è che si pensa tutto possa slittare perché necessario altro tempo.
Quasi certa ma con dettagli ancora da chiarire la questione partecipazione statale, desiderata sia da Baku Steel che dai sindacati di categoria. Il nome sulla bocca di tutti è quello di Invitalia.
Da capire, però, come farla entrare. E si è parlato anche di Cassa Depositi e Prestiti e di Sace, comunque meno probabili.
Intanto il ministro Urso, nell’incontro a palazzo Chigi con le rappresentanze dei lavoratori di qualche giorno fa, aveva spiegato che, contemporaneamente al negoziato in esclusiva, sarà aperta la procedura antitrust e sarà esercitata la golden power di controllo, presidio e salvaguardia dell’azienda.
