C’è amianto nella campata 1 di acciaieria 1 (attualmente non in esercizio). Lo ha comunicato Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria che precisa: «Il manufatto, di contenute dimensioni, si trovava in una zona non interessata né da attività lavorative né dal transito di lavoratori». L’azienda evidenzia ancora che sono state avviate «le procedure per la bonifica del materiale».
Intanto, si sono tenuti ieri mattina a Massafra i lavori del consiglio generale di fine anno della Fim Cisl Brindisi e Taranto a cui ha preso parte anche il segretario nazionale Valerio D’Alò il quale si è soffermato sulla grave situazione che sta investendo gli stabilimenti dell’ex Ilva.
La posizione
«Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto risposte in merito ai nostri interrogativi e quindi continuiamo a rimanere fermi sulle nostre posizioni. Chiediamo a gran voce un incontro a Palazzo Chigi». Nel frattempo i commissari straordinari, guidati da Giancarlo Quaranta, oggi valutano le offerte pervenute per l’acquisizione degli stabilimenti ex Ilva. Le offerte sono giunte da due società a stelle e strisce, la Bedrock Industries e la Flacks Group, spetta ai commissari straordinari di Acciaierie d’Italia valutarle anche se la procedura rimane aperta affinché altri possano presentare delle offerte migliorative. Dopo ci sarà bisogno ancora di altro tempo così come confermato anche dal ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso.
«Le offerte dei due gruppi non rappresentano le risposte che vogliamo – ha lamentato D’Alò – chiediamo ancora un confronto a Roma perché riteniamo necessario che il piano cosiddetto corto venga ritirato». Il segretario generale della Fim Cisl ha anche fatto cenno «all’importante lavoro degli enti locali, Comune, Provincia e Regione che si sono detti d’accordo per la realizzazione dei quattro impianti di Dri e tre forni elettrici per il prosieguo della produzione nello stabilimento di Taranto. Bisogna proseguire su questa direzione e per farlo è necessario l’incontro a Palazzo Chigi».










