Non sarebbe stata un’esplosione quella che si è verificata ieri nello stabilimento ex Ilva di Taranto ma «una fuoriuscita incontrollata dello scoria dal convertitore». A chiarirlo è Acciaierie d’Italia in Amministrazione straordinaria.
L’evento emissivo non convogliato si è verificato ieri durante il soffiaggio della colata n. 512668 nel convertitore 1 dell’Acciaieria 2 dello stabilimento siderurgico di Taranto.
L’azienda precisa che l’operazione, la prima effettuata dopo la ripartenza di Afo4, «è stata eseguita con tutte le precauzioni e in conformità con quanto previsto nell’istruzione di lavoro formalizzata per la gestione della ghisa riveniente dalla partenza dell’altoforno Afo4».
Secondo la ricostruzione tecnica, il contenuto in silicio della colata avrebbe favorito temperature elevate nel convertitore, richiedendo aggiunte di materiale raffreddante «in misura superiore ai normali standard», circostanza che ha determinato l’evento emissivo.
Nelle fasi finali si è verificata «una fuoriuscita incontrollata della scoria dal convertitore e non un’esplosione» (come paventato in una nota dei sindacati), che ha investito la parte bassa della cappa mobile, danneggiandola lievemente.
Il ripristino, fa sapere l’azienda, richiederà pochi turni. L’analisi dei dati ha confermato che «i sistemi di prevenzione e i sistemi di aspirazione funzionavano correttamente» e che quanto avvenuto è stato gestito «nel rispetto delle procedure del Piano di Emergenza esterna».
Come previsto, Acciaierie d’Italia ha comunicato l’evento agli enti competenti, ai quali – precisa l’azienda – invierà una relazione tecnica dettagliata.









